Taglio del tempo pieno

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa di Cisl Sassari sul taglio del tempo pieno nella scuola in Sardegna.

LA SCUOLA SARDA DOVRA’ DIRE ADDIO AL TEMPO PIENO

La Cisl Scuola da sempre sostiene che il piano dei tagli della pseudo riforma Gelmini/Tremonti non sarebbe stato sostenibile. Siamo ora giunti alla dimostrazione di quanto questa affermazione fosse vera e non demagogica!
Oggi l’Ufficio Scolastico Provinciale ha dato informativa ai Dirigenti Scolastici delle scuole primarie della Provincia che non avranno l’organico richiesto per attivare il TEMPO PIENO nelle classi prime.
Questo significa che le famiglie che hanno iscritto i propri figli in una classe a tempo pieno e contano sul fatto che il loro figlio possa frequentare la scuola per otto ore al giorno (dalle ore 8.30 alle ore 16.30) avranno l’amara sorpresa di non vedere garantito il diritto allo studio come da scelta operata. Infatti tutti i genitori per scegliere la scuola che meglio risponde alle loro aspettative, iscrivono il loro figlio in una scuola piuttosto che in un’altra.
Ora tutto ciò è vanificato perché aver iscritto il proprio figlio in una scuola che garantiva il tempo pieno [e fino ad oggi questa garanzia le scuole la davano] non serve a tutelare le aspettative.


TUTTI UGUALI! TUTTI I BAMBINI DELLA CLASSE PRIMA DELLA SCUOLA PRIMARIA IN SARDEGNA AVRANNO LO STESSO TEMPO SCUOLA COL “MAESTRO UNICO”.
La traduzione di questo slogan tanto caro a chi ci governa è presto fatta: prima sono stati tagliati i moduli per eliminare tre maestri su due classi; ora si taglia il tempo pieno per eliminare il secondo maestro di ogni classe di tempo pieno. ECCO IL MAESTRO UNICO!
Le conseguenze sono nefaste per la qualità dell’istruzione, per l’assenza di risposte alle giuste richieste delle famiglie, per l’impossibilità di fruire di schemi organizzativi e didattici consolidati e riconosciuti nel tempo per il loro alto livello qualitativo nel campo pedagogico e didattico.
Ma conseguenze ancor più tragiche si ripercuotono sul campo occupazionale: in provincia di Sassari sopprimere il tempo pieno nelle classi prime significa perdere in un sol colpo 90 posti di lavoro per i docenti dichiarandoli perdenti posto nel giro di poche ore.
Se a questi 90 si aggiungono quelli operati sul personale specialista di lingua inglese, la situazione è catastrofica: MAI PIÙ I PRECARI AVRANNO UN POSTO DI LAVORO!
LA CISL SCUOLA
SI OPPONE in modo forte alla politica di destrutturazione della scuola statale, portata avanti anno dopo anno dal governo, che impone alla nostra scuola per l’ a.s. 2011/12 un tributo insostenibile;
DICHIARA una forte campagna di mobilitazione perché siano garantiti i diritti costituzionali inviolabili: il diritto all’istruzione e il diritto al lavoro.
RICHIAMA i politici locali a livello provinciale e regionale e li invita a mantenere le promesse che garantivano il mantenimento dell’organico.
INVITA tutte le forze sociali alla mobilitazione perché LA SCUOLA È UN BENE COMUNE.