IL REFERENDUM BOLOGNESE CONTRO IL FINANZIAMENTO ALLE SCUOLE PRIVATE

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Il referendum
BREVE STORIA
La proposta di referendum consultivo cittadino presentata dal Comitato referendario “Nuovo Comitato Articolo 33? è stata giudicata ammissibile dai garanti del Comune di Bologna il 24 luglio 2012. Perché il referendum potesse essere indetto, era necessario raccogliere almeno 9mila firme in tre mesi.
Il lancio della raccolta firme è avvenuto il 7 settembre. Il 5 dicembre abbiamo consegnato al Comune le firme di 13.500 cittadini, il 50% in più del necessario.
Il referendum è consultivo e non è richiesto un quorum per essere valido. Pertanto per favorire la partecipazione e ridurre i costi abbiamo chiesto che venisse indetto in concomitanza delle elezioni politiche del 24 e 25 febbraio 2013.
Il sindaco non ha accolto la nostra richiesta di buon senso e ha indetto il referendum per il 26 maggio 2013.
IL QUESITO
Quale fra le seguenti proposte di utilizzo delle risorse finanziarie comunali che vengono erogate secondo il vigente sistema delle convenzioni con le scuole d’infanzia paritarie a gestione privata ritieni più idonea per assicurare il diritto all’istruzione delle bambine e dei bambini che domandano di accedere alla scuola dell’infanzia?
a) utilizzarle per le scuole comunali e statali
b) utilizzarle per le scuole paritarie private
L’ABC DEI PERCHE’
Per la scuola pubblica. E’ la scuola di tutti, laica e gratuita. Forma il cittadino democratico. Subisce tagli feroci. Intanto i finanziamenti alla scuola privata paritaria crescono o rimangono inalterati.
Per i diritti. Quest’anno a Bologna più di 300 bambini sono rimasti esclusi dalla scuola pubblica, che è un diritto costituzionale, per mancanza di posti e risorse. Saranno costretti a frequentare una scuola dell’infanzia privata, a pagarne la retta e a sottoscrivere un progetto educativo che non condividono (nel 99% dei casi confessionale). E l’anno prossimo quanti saranno gli esclusi dalla scuola pubblica?
Per la democrazia. Bologna è stata un modello della scuola dell’infanzia pubblica. E oggi? Il diritto alla scuola pubblica è una questione di democrazia. Riorientare la bussola della politica spetta ai cittadini. Il tuo voto è una scelta di democrazia e di partecipazione.

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