Il tanto temuto rientro in classe dopo le vacanze natalizie è arrivato e la Sicilia si trova purtroppo a vivere un vero e proprio caos. Alcune scuole riescono effettivamente a tornare in presenza. Molte altre invece sono costrette ad iniziare la didattica a distanza a causa del numero elevato di contagi e di quarantene attive. Non mancano ovviamente le polemiche a condire una situazione di per sè già piuttosto complessa. A preoccupare sono soprattutto le condizioni della sanità locale, una sanità che non riesce a far fronte ad un numero crescere di contagi. Se i contagi dovessero aumentare a causa della riapertura delle scuole, come si potrebbe riuscire ad arginare la situazione senza conseguenze negative? È questo che in molti si chiedono. Servono regole più chiare secondo la maggior parte delle persone e provvedimenti ad hoc per evitare che l’anno scolastico continui in questo modo.
La situazione delle varie città siciliane
Ma andiamo a vedere più da vicino la situazione scuola nelle varie città della Sicilia:
Palermo, lezioni in presenza.
- Comune di Altofonte e Comuni del Trapanese (Trapani, Marsala, Erice, Salemi. Petrosino Castellammare del Golfo), scuole chiuse e didattica a distanza.
- Messina, lezioni in presenza anche il sindaco Cateno De Luca vorrebbe in realtà esattamente il contrario e nei giorni scorsi si era detto pronto a sfidare il TAR.
- Siracusa, lezioni in presenza dopo la decisione del Tar che ha bocciato l’ordinanza del sindaco Francesco Italia, che prevedeva l’attività didattica a distanza fino al 19 gennaio.
- Agrigento, scuole chiuse. Una prima ordinanza aveva predisposto la chiusura delle scuole fino al 24 gennaio, riaperte però a seguito di ricorso al Tar da parte dei genitori. Dato che la città è andata in zona arancione e che i contagi sono aumentati ulteriormente è stata però emessa una nuova ordinanza. È possibile che nei prossimi giorni però anche questa venga annullata. È stata infatti acceso un nuovo ricorso al Tar.
Un vero e proprio caos
Sì, la situazione della Sicilia deve essere considerata come un vero e proprio caos. Da un lato troviamo studenti e genitori che vogliono a tutti i costi tenere le scuole aperte, così come la legge attuale afferma. Sì, perché la chiusura delle scuole dovrebbe scattare solo ed esclusivamente in zona rossa. Per il momento però i comuni della Sicilia non sono in rosso, bensì in zona arancione. Dall’altro lato troviamo invece sindaci e presidi che sono molto preoccupati, sia che i contagi si diffondano nelle scuole, sia che questo possa andare ad incidere in modo negativo sulla sanità locale che è già molto provata. Difficile dire quale delle due parti abbia ragione o torto. Difficile propendere per una decisione piuttosto che per l’altra. Ammettiamolo, sono decisioni complesse e in entrambi i casi sofferte.
You may also like
-
Abilitazione all’insegnamento in Italia: cos’è e come funziona
-
Recupero anni scolastici: una guida pratica per genitori e alunni
-
L’Università Popolare degli Studi di Milano sbarca su Wikipedia
-
Collaborazione scuola-famiglia nell’era digitale: come promuovere un apprendimento connesso e sicuro
-
LA SCUOLA DEVE AVERE FRETTA?