Mobile-School: la scuola energeticamente eco sostenibile destinata ai paesi più poveri

Saranno gli studenti dell’istituto EnAIP Veneto, in particolare l’attività didattica del settore elettrico, meccanico e termoidraulico, a costruire questo fantastico progetto destinato a rivoluzionare il settore dell’istruzione nei paesi più poveri. Un intervento, questo, davvero concreto a favore dei bambini dei paesi più poveri della terra a cui spesso è purtroppo negato il diritto allo studio.

Il nome, appropriatissimo, dato a questo progetto è “La scuola che costruisce la scuola” e metterà in scena tutte le potenzialità che possono scaturire dalle risorse che nei paesi del centro Africa se ne possono ricavare in abbondanza: l’ energia solare. Infatti questa struttura sarà costruita sendo i più elevati standard qualitativi ed energetici.

Saranno degli studenti a realizzare il primo prototipo della Mobile-school, una struttura scolastica sostenibile destinata ai paesi più poveri, costruita secondo elevati standard energetici e qualitativi.

Il progetto è ideato dall’architetto Paola Vecchiato che negli ultimi anni ha dedicato la propria esperienza e professionalità ai paesi più poveri e alla progettazione dei contesti abitativi in questi paesi.

Questo incredibile e al tempo stesso semplice progetto non prevede altro che la realizzazione di una struttura modulare e smontabile, in modo da essere facilmente trasportabile. Questa scuola modulare potrà accogliere dai 24 ai 28 studenti a seconda delle necessità del luogo e dell’utilizzo che si fa di questa struttura scolastica.

Molto interessante, per gli studenti è stata la realizzazione da zero del progetto fotovoltaico dal quale poi dipendono tutte le necessità energetiche del modulo.

La cosa interessante è che questa struttura potrà essere utilizzata come esperimento pilota per poi usufruire dell’esperienza per realizzare altri progetti analoghi.

Il progetto Mobile-School è promosso da EnAIP Veneto insieme a ENAIP nazionale, EnAIP Friuli e Acli, con il patrocinio del Comune di Padova, del Comune di Trieste e la collaborazione dell’Ambasciata d’Italia e dell’Associazione italiana di Addis Abeba e di S.E. Project.