Gli aspiranti studenti di professioni sanitarie della Sapienza oggi si sono trovati davanti una brutta sorpresa, una delle 80 domande che gli avrebbe permesso di superare il test riguardava il gusto tipico della granita della “grattachecca di Sora Maria”, noto chiosco romano.
Link-Coordinamento nazionale universitario si schiera al fianco di tutti quegli studenti che oggi hanno espresso tutto il loro disappunto davanti a questa domanda, riteniamo infatti inaccettabile, a differenza di quanto ha sottolineato il rettore Frati, che questo tipo di domande possano essere utili al fine di definire le capacità di un aspirante medico.
Tutti gli studenti dovrebbero poter aver accesso ai più alti gradi dell’istruzione e dovrebbero essere selezionati durante il corso del loro percorso di studi basato su corsi di chimica, fisiologia, anatomia… non certamente a seguito di test d’ingresso contenenti domande di costume come quella incriminata.
Anche quest’anno avevamo denunciato con un’azione dimostrativa davanti all’entrata dell’ateneo Sapienza, il nostro “no al numero chiuso”, come battaglia emblematica di un università italiana messa in ginocchio dai tagli, in cui le barriere all’accesso all’istruzione sono sempre più legate l’esigenza delle università italiane di escludere rientrare nei parametri del ministero e avere accesso a più fondi, in un periodo di tagli stringenti e miopi.
Proprio il giorno dei test il nostro Magnifico Rettore Frati aveva dichiarato che se non ci fosse il numero chiuso “avrebbe necessità del Foro Boario per contenere gli studenti” , un’affermazione che evidentemente rispecchia la volontà dei rettori di non interrogarsi seriamente sul futuro dell’università italiana, ma semplicemente di mettere delle toppe ai disastri del governo con il quale stanno contrattando l’approvazione dei loro statuti.
Se per passare poter essere ammessi all’università occorre conoscere il gusto al limone della gratta checca chiediamo almeno il buon gusto di non prenderci in giro, come abbiamo fatto fino ad oggi saremo davanti a tutte le sedi universitarie dove si svolgeranno i prossimi test per aiutare gli studenti e difenderli da questi soprusi.