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Sotto la nota della FLC CGIL BARI e della CGIL provinciale inviata al dirigente dell’A.T. di Bari sulla vicenda dei contributi scolastici volontari e non obbligatori.
Data la delicatezza del tema in questo particolare momento di grave crisi economica del Paese,
la FLC ha chiesto al Dirigente di intervenire personalmente per garantire in ogni modo l’esercizio del diritto allo studio
per tutte le famiglie baresi anche nel rispetto della legge finanziaria per il 2007 (L.296/06)
Gentile dirigente,
Negli ultimi giorni si sono rivolti alle nostre strutture sindacali diversi genitori i quali lamentano il fatto che in diversi istituti della nostra provincia, soprattutto del settore secondario superiore, sembra essersi diffusa la deplorevole pratica di chiedere un contributo per l’iscrizione dei propri figli in forma “obbligatoria”. Sembra inoltre che la motivazione addotta consista per lo più, nell’approvazione di presunte delibere da parte del Consiglio d’Istituto motivo per cui, in qualche caso, sembra adombrarsi l’ipotesi di considerare il mancato versamento come infrazione disciplinare che incide sulla valutazione del comportamento degli studenti!
A tal riguardo le scriventi OO. SS. ribadiscono che i contributi richiesti alle famiglie per l’iscrizione dei propri figli rappresentano solo, e null’altro possono rappresentare, che semplici “erogazioni liberali” e, come tali, non possono che essere volontarie, giammai obbligatorie.
Nel merito, con particolare riferimento alla legge 296/2006 (cd finanziaria per il 2007) si osserva quanto segue:
1. obbligatorietà dell’istruzione per dieci anni – Il comma 622 della suddetta legge, recita: “L’istruzione impartita per almeno dieci anni è obbligatoria ed è finalizzata a consentire il conseguimento di un titolo di studio di scuola secondaria superiore o di una qualifica professionale di durata almeno triennale entro il diciottesimo anno di eta’. L’eta’ per l’accesso al lavoro e’ conseguentemente elevata da quindici a sedici anni”.
2. Regime di gratuità: – Subito dopo, lo stesso comma 622 continua: “Resta fermo il regime di gratuità ai sensi degli articoli 28, comma 1, e 30, comma 2, secondo periodo, del decreto legislativo 17 ottobre 2005, n. 226”.
Non minor attenzione richiede anche la circolare ministeriale AOODPPR N. 1007
3. Irregolarità nel ricorso ai contributi scolastici: – La suddetta circolare, a firma del Capo dipartimento dell’Ufficio 1 del MIUR dott. Giovannim Biondi recita: “ il mancato pagamento dei contributi non può in alcun caso comportare il diniego della frequenza scolastica, in quanto ciò lederebbe il diritto allo studio, costituzionalmente garantito”.
Da quanto sopra riferito, e in ragione dei principi di obbligatorietà e di gratuità dell’istruzione, le scriventi OO.SS. contestano ogni richiesta e/o imposizione alle famiglie di contributi obbligatori per l’espletamento delle attività curriculari e di quelle connesse all’assolvimento dell’obbligo scolastico. Per la fase successiva all’obbligo, le scriventi, pur convenendo che non è “illegittimo” che le scuole richiedano un contributo, ritengono tuttavia che sia da censurare ogni tentativo di pretendere obbligatoriamente il contributo, magari persino subordinando a tale richiesta l’iscrizione, l’esame o altra prestazione, ovviamente fatti salvi i rimborsi delle spese sostenute per conto delle famiglie medesime (quali ad es: assicurazione di studenti per RC e infortuni, gite scolastiche, etc.) giammai per le ordinarie spese di funzionamento (fotocopie, materiale didattico o altro).
Stante quanto sopra, valutato il momento di grave difficoltà economica che il paese sta attraversando, Le chiediamo pertanto di garantire a tutte le famiglie il diritto di iscrizione dei propri figli, prescindendo dal contributo come condizione necessaria per l’iscrizione e di valutazione a qualunque titolo del rendimento scolastico.
Certi di un sollecito riscontro chiarificatore da parte di questa amministrazione, cogliamo l’occasione per inviarLe cordiali saluti.
F.to
Per la Segreteria CGIL Bari
Azmi Jarjawi
Per la Segreteria FLC – CGIL Bari
Claudio Menga
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