Da innumerevoli anni i camion arrivano pieni di merci nei nostri porti. Un tempo però le merci dovevano essere spostate dal camion alle navi mercantili a mano, operazione questa che necessitava di un intenso dispendio di tempo, di energie e di soldi. Così arrivarono i container, contenitori di formato standard interamente trasportati dal camion alla nave. Una volta arrivati al porto di destinazione, ecco che i container possono essere posizionato su un nuovo camion, ma anche su un treno, una soluzione semplice che consente di ottenere velocità di esecuzione, risparmio di soldi e di energie, capacità anche di eliminare alla radice ogni possibile errore umano. Anche nel settore dell’information technology esistono i container.
Docker è un progetto open source che riguarda proprio i container, che consente infatti di automatizzare il deployment di applicazione in un container software, grazie ad una virtualizzazione a livello del sistema operativo. L’ambiente viene definito tramite file di configurazione e le applicazioni vengono in questo modo debitamente distribuite. Container indipendenti possono inoltre coesistere, senza che vi sia la necessità di far scendere in campo una macchina virtuale, che comporterebbe ingenti perdite di tempo nonché manutenzioni continue, costanti e davvero molto complesse. Grazie al progetto Docker insomma si ha la possibilità di alleggerire il sistema, creando container in modo semplice e veloce, avviandoli e distruggendoli senza alcun tipo di difficoltà.
Sì, il progetto Docker deve davvero essere considerato come di fondamentale importanza per il mondo IT, ma è necessario sottolineare che comporta anche a molte problematiche, perché un sistema che si basa su container può risultare instabile, aperto alla vulnerabilità. Anche per questo motivo è fondamentale che coloro che operano in questo settore non siano solo esperti e competenti, ma che siano anche in possesso della certificazione DCA – Docker Certified Associate. Grazie all’ottenimento di questa certificazione infatti è possibile convalidare le proprie competenze e trasformarsi così nella figura professionale che le aziende IT di oggi ricercano.
Ovviamente l’esame per l’ottenimento di questa certificazione professionale non è semplice, e proprio per questo motivo è necessario seguire in Corso Docker per poter accedere all’esame a testa alta e riuscire a superarlo al meglio. Un buon corso Docker deve garantire le giuste competenze per riuscire a creare e gestire i container ma anche per utilizzare tutti i tool che Docker mette a disposizione, in modo da poter ottenere la massima sicurezza possibile, in modo da gestire al meglio i dati persistenti, in modo da creare applicazioni multi container, in modo da far comunicare i container tra di loro al meglio. Un buon corso Docker deve ovviamente anche aiutare a comprendere in modo semplice e veloce ogni possibile instabilità o problematicità, così da superare ogni ostacolo nel minor tempo possibile e poter quindi rendere il proprio sistema sempre fluido.
Ovviamente affinché sia davvero possibile assumere sulle proprie spalle tutte queste competenze, non si può scegliere un corso Docker che preveda solo ed esclusivamente la teoria. Deve anzi trattarsi di un corso che consente l’accesso a molta pratica in laboratorio, sia in versione fisica presso la sede della scuola che eventualmente in versione remota. Sono oggi molti i corsi che offrono l’accesso ad un laboratorio in remoto, così come molti sono i corsi che offrono anche la possibilità di esser presenti in aula ma in modalità virtuale, con lezioni quindi a distanza in tempo reale. Corsi di questa tipologia sono all’avanguardia e sicuramente adatti per rispondere alle esigenze della nostra società contemporanea, a nostro avviso quindi assolutamente da prendere in considerazione.
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