Via: www.gildains.it
Proposta della Gilda: contro rincari via tasse libri, come Regno Unito
Detassiamo testi a partire da Iva: farebbe traino a tutto resto.
Per risolvere l’annoso problema del caro libri bisognerebbe guardare al Regno Unito, dove tutti i testi che hanno a che vedere con l’istruzione e la formazione da diversi anni sono privi di tasse: la proposta, che fa seguito agli aumenti degli ulteriori aumenti dei prezzi dei testi e del materiale scolastico fatti registrare oggi da Adusbef, Federconsumatori e Adoc, è del coordinatore nazionale della Gilda degli insegnanti Rino Di Meglio.
“Noi come sindacato – dichiara Di Meglio ad Apcom – pensiamo che un sistema che si potrebbe adottare e che sarebbe un buon esempio da seguire per tutti gli altri materiali scolastici sarebbe quello di detassare i libri di testo: è una formula già adottata in altri paesi, come l’Inghilterra, e riguarderebbe non solo prettamente i libri scolastici ma tutti quelli che propongono e hanno dei contenuti riguardanti la cultura in senso lato. Come i vocabolari o le enciclopedie”. Secondo il leader della Gilda questo sistema potrebbe far da traino ad una caduta generalizzata dei costi sostenuti dalle famiglie ad inizio anno, quantificati quest’anno dalle associazioni dei consumatori fino a 900 euro per alunno. “Sono convinto che detassare i testi scolastici ad iniziare dall’Iva – sostiene Di Meglio – farebbe da traino a tutto il corredo scolastico perché sarebbe un ottimo esempio da seguire per tutti i prodotti scolastici“.
“Ed in ogni caso – continua il sindacalista – andrebbe incontro alle famiglie più bisognose: rinunciare ad all’astuccio griffato, al grembiule di marca o al porta-penne speciale si può; mentre rinunciare al libro di testo richiesto dal docente non è possibile”. Le notizie giunte oggi sul caro scuola sono invece davvero poco rassicuranti. “In effetti – conclude Di Meglio – gli aumenti ulteriori degli strumenti basilari che servono agli studenti per la loro istruzione sono l’ulteriore conferma che in Italia si guarda con scarsa attenzione al mondo della scuola. Ad iniziare dai bisogni di chi vi partecipa, sia come lavoratori sia come fruitori”. Secondo l’Adoc è di circa 500 euro la spesa che uno studente di primo liceo deve sostenere all’inizio del nuovo anno per libri e corredo scolastico e a incidere sono soprattutto i rincari dei libri, anche perchè si stima che il 51% delle scuole secondarie di secondo grado (per il primo anno di corso) sforerà il tetto di spesa stabilito dal ministero dell’Istruzione per i testi scolastici. Per Federconsumatori e Adusbef la spesa per i libri quest’anno si attesterà intorno a 440-450 euro annui, con un aumento del 3-5% rispetto al 2008″. Nel materiale scolastico a crescere maggiormente, con punte tra il 10% e il 16%, sono soprattutto i prodotti di marca (zaini, astucci, diari), ovvero quelli più richiesti dai ragazzi. In particolare, per uno zaino di marca il prezzo è salito a 72 euro in una cartolibreria (+16%) e a 56 euro in un supermercato (+8%). Un diario di marca, invece, costa 15,90 euro in una cartolibreria (+10%) e 12,90 euro in un ipermercato (+8%). Per un astuccio di marca pieno, invece, si spendono 28,90 euro in cartolibreria (+9%) e 21,50 euro in un supermercato (+7%). Aumentano anche i prezzi dei quaderni, che costano 1,20 euro in cartolibreria (+9%) e 80 centesimi in un ipermercato (+7%). Rimangono stabili solo i prezzi di quadernoni e matite colorate, “che hanno già subito un rincaro l’anno scorso”.
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