Alcuni genitori della Scuola elementare Carlo Pisacane di Roma al centro di dure polemiche per una presunta eccessiva presenza di studenti immigrati hanno scritto una lettera-documento in cui difendono la validità dell’esperienza pedagogica e di integrazione multiculturale della struttura scolastica. I “bambini – dice la lettera del gruppo di genitori che sta per costituirsi in associazione – non devono pagare i conflitti dei grandi”.
” A seguito delle polemiche sollevate sulla nostra scuola nei giorni scorsi ed esasperati dai toni minacciosi di alcuni genitori (il riferimento è anche al “Comitato Mamme per l’integrazione”) e dalle dichiarazioni di discredito apparse sui mediascriviamo per far conoscere anche un altro punto di vista. Il VI municipio di Roma, e Torpignattara in particolare, non sono un ghetto ma una realtà multiculturale dove la progressiva penetrazione dei migranti ha reso evidente l’esigenza di confrontarsi con il problema dell’integrazione dei nuovi arrivati nella società”.
“Quanto sta accadendo intorno alla nostra scuola – dice il documento – è mortificante e ignobile: mortificante perché non viene riconosciuto quanto da anni la scuola sta facendo per la socializzazione e l’integrazione tra i bambini; ignobile perché si sta volontariamente squalificando la competenza del corpo docente, che ha dimostrato di saper offrire ai bambini, con una didattica di qualità, la possibilità di un apprendimento scolastico senza lacune o ritardi”.
La lettera rivendica entrando nei dettagli l’importanza dell’esperienza educativa della Pisacane e i suoi risultati: “In prima elementare i nostri figli, italiani, bangladesi, romeni, polacchi, colombiani, filippini, algerini o egiziani, stanno imparando a leggere e scrivere in stampatello e corsivo. Riconoscono i numeri pari e dispari, ordinali e cardinali, eseguono le addizioni con “3 numeri” e qualcuno, avendo capito “la magia” delle operazioni, sa già eseguire le sottrazioni prima che la maestra le abbia spiegate … soprattutto vanno a scuola sereni”. “La Pisacane – continua la lettera – non è un Eden. I problemi tra chi non parla la stessa lingua ci sono e non si possono negare, ma non si deve trasferire nella scuola il conflitto tra adulti che ha origine nelle difficoltà del quartiere”.
“Screditare la Pisacane – conclude il documento – è un atto vigliacco operato da chi vuole usare i bambini per fini diversi da quelli dell’integrazione e della cultura… o peggio ancora di chi mascherandosi dietro l’intenzione di riqualificare la scuola, l’aggredisce con l’intento di allontanarvi le persone, sia italiane che straniere, magari di chiuderla e realizzare provvedimenti cittadini, spinosi da far passare, come il tetto percentuale di alunni stranieri in tutte le classi. La campagna denigratoria offerta a televisioni e giornali ha portato immeritati pessimi frutti, dunque vogliamo rivolgere in generale un invito: venite a vedere, entrate nelle classi, guardate i bambini che giocano insieme in cortile, venite a conoscere le maestre, la Pisacane è aperta a tutti!”.