I veri motivi del concorso

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Segnaliamo un bell’articolo di Luca Cangemi sui veri motivi del concorso per insegnanti.

In queste settimane la scuola italiana è stata protagonista una gigantesca operazione mediatica di rimozione della realtà e di un vergognoso imbroglio politico.
Chi compra “Repubblica” o ascolta le trasmissioni televisive, trova abbondante materia di ottimismo: si sprecano i termini come rivoluzione, si sparano in prima pagina annunci di migliaia di assunzioni trasparenti, si raccontano mirabolanti innovazioni tecnologiche.

Chi, invece, ha la ventura di frequentare gli istituti di ogni ordine e grado in qualsiasi veste (docente o lavoratore tecnico amministrativo, studente, genitore) si scontra con un’altra realtà. A pochi giorni dall’inizio delle lezioni regna il caos: gli organici sono in alto mare, alcune scuole sono senza preside a cause di ben due concorsi finiti all’attenzione della magistratura amministrativa, gli edifici non sono in regola con le più elementari norme di sicurezza, le risorse disponibili -sotto ogni punto di vista- non permettono un sereno avvio dell’anno scolastico.
I problemi veri non sono neanche affrontati dal ministro. La scuola italiana è stata colpita profondamente dalla Gelmini: in pochi anni sono stati spazzati via oltre centocinquantamila posti di lavoro, è stato compiuto quello che è stato chiamato giustamente il più grande licenziamento di massa della storia italiana con l’espulsione dei precari, sono stati ridotti drasticamente i diritti di tutti i lavoratori e delle lavoratrici dell’istruzione. Sul versante del diritto allo studio questo massacro ha comportato il sovraffollamento delle classi (fino a cifre inverosimili come trentasette alunni per classe), il taglio delle ore di lezione (in particolare negli istituti tecnici e professionali), il violento peggioramento delle condizioni della didattica.

Continua a leggere l’articolo di Luca Cangemi su Professione Insegnante.