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No a palliativi che non affrontano il problema. Questo il messaggio lanciato al Governo dal presidio dei precari che si è svolto oggi sotto al ministero della Funzione Pubblica, a cui hanno partecipato molti precari di vari settori del Pubblico Impiego, dalla Scuola alla Ricerca, dai VV.F. ai precari del ministero della Giustizia.
Al concomitante tavolo con le confederazioni sindacali maggiormente rappresentative, che si è tenuto presso lo stesso ministero, l’USB P.I. ha dato il suo assenso alla proposta di proroga per i contratti in scadenza a patto che questa riguardi tutti i precari per i quali ci sono difficoltà di rinnovo. Assolutamente insufficiente è apparsa invece l’ipotesi di riconoscimento nei concorsi pubblici del servizio prestato.
Per l’USB P.I. il precariato è un problema politico e necessità di una soluzione politica, pertanto l’accordo quadro all’ARAN non è in grado di dare reali risposte ai lavoratori precari della P.A.
l’USB P.I. ribadisce che si tratta di lavoratori essenziali per il funzionamento delle Amministrazioni e per l’erogazione dei servizi ai cittadini e che l’unica soluzione definitiva al problema può essere soltanto la stabilizzazione. L’USB continuerà dunque a portare nei prossimi tavoli la voce dei lavoratori precari che non chiedono elemosine, ma diritti e dignità.
Ufficio Stampa USB
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