Si è concluso con successo il programma Frutta nelle scuole 2010 2011, che in Italia ha coinvolto più di 8 mila scuole elementari, per un totale di 1.340.000 alunni.
Nel nostro paese sono state distribuite milioni di porzioni di frutta fresca, spremute di arancia e centrifughe di verdura, sono state organizzate migliaia di visite guidate nelle fattorie didattiche, laboratori di semina in classe e tantissime giornate a tema.
In Valle d’Aosta sono state distribuite più di 76 mila porzioni di frutta, circa 150 bambini hanno potuto visitare le fattorie didattiche, oltre 400 alunni hanno partecipato alle giornate tematiche e più di 600 alla costruzione di piccoli orti in classe. Superando con successo tutti gli obiettivi delle misure di accompagno prefissate nel Programma frutta nelle scuole della Regione Autonoma Valle D’Aosta.
L’iniziativa triennale dell’Unione europea di distribuire frutta e verdura nelle scuole, giunta alla sua seconda edizione, tende a scoraggiare l’eccessivo consumo di merendine industriali piene di zuccheri e grassi, per contrastare la grave incidenza nella nostra società del sovrappeso e dell’obesità infantile. Infatti l’Italia, nonostante la tradizione culinaria mediterranea, che vede frutta e verdura presenti sulle nostre tavole, ha il preoccupante primato, insieme al Portogallo di obesità fra i ragazzi più giovani.
Al contrario il bilancio italiano è confortante in particolar modo se si guarda il dato di adesione al programma e il conseguente aspetto finanziario riferito all’anno scolastico in corso. Per il primo anno del programma Frutta nelle scuole (2009/2010), il finanziamento era di 26 milioni di euro – di cui 15 comunitari e 11 di fonte nazionale – e ha raccolto l’adesione di oltre 4 mila scuole primarie, coinvolgendo un totale di 868.900 alunni. Quest’anno le adesioni sono più che raddoppiate e anche i finanziamenti per l’anno scolastico in corso sono stati maggiori: in totale 36 milioni di euro, di cui circa 21 dall’Ue e 15 da fondi statali.
Il problema dell’ obesità e del sovrappeso nei bambini ha acquisito un’importanza crescente non solo in Europa ma anche negli USA. La first lady americana, Michelle Obama, come abbiamo appreso dai media di recente, si è impegnata in prima persona per combattere l’obesità nel suo Paese, scegliendo come testimonial la cantante Beyonce’knowles che per l’occasione ha inciso un video musicale dedicato ai bambini per convincerli a rinunciare al cibo “spazzatura”. La piaga sociale dell’obesità infantile va tenuta sotto controllo, sia per le implicazioni dirette sulla salute del bambino (ipertensione, iperinsulismo, diabete tipo 2 e steatosi) sia perchè è un importantissimo fattore predittivo di obesità nell’età adulta.
In Italia – secondo la ricerche del Ministero della salute – il 23,6 per cento dei bambini risulta in sovrappeso e il 12,3 per cento obeso, cioè più di 1 bambino su 3 ha un peso superiore a quello che dovrebbe avere per la sua età. Riportando questi valori a tutta la popolazione di bambini di età compresa fra i 6 e gli 11 anni, si arriva a una stima di più di un milione di piccoli italiani in sovrappeso o obesi. Questo è il contesto che ha dato vita al programma Frutta nelle scuole, il cui successo dunque risulta di grandissima importanza strategica.
A questo importante obiettivo della UE, proposto dal programma FRUTTA NELLE SCUOLE, hanno dato piena collaborazione numerosi enti istituzionali fra i quali il Ministero delle politiche agricole (che gestisce il programma), il Ministero della salute, il Ministero dell’istruzione e le Regioni.
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