Agenda 2030 dell’ONU: cosa prevede, come sensibilizzare gli studenti

La tematica ambientalista dello sviluppo sostenibile, la lotta allo spreco, il riciclo, la raccolta differenziata e l’economia circolare sono al centro del programma dell’Agenda 2030 dell’Onu. Il piano d’azione è stato sottoscritto nel settembre del 2015 dai governi dei 193 Paesi membri dell’ONU, che si sono a loro volta impegnati a raggiungere tutti gli obiettivi proposti entro il 2030. Il programma contiene 17 obiettivi per lo sviluppo sostenibile (in inglese “Sustainable Development Goals”, o “SDGs”) e 169 traguardi.

Come recita il preambolo del documento, si tratta di un programma di azione a favore delle persone, del pianeta e della prosperità. L’obiettivo insomma è un futuro migliore da lasciare ai ragazzi, per questo è importante coinvolgerli in prima persona.

Dove trovare il materiale per le proposte didattiche

L’Agenda 2030 è infatti oggetto di diversi progetti scolastici, fin dalle scuole elementari, per far conoscere agli studenti l’esistenza degli obiettivi e gli strumenti per metterli in atto. Per aiutare gli insegnanti in questo percorso c’è il portale di scuola.net che si rivolge ai docenti di ogni ordine e grado. Si tratta di un progetto a marchio La Fabbrica, ente di formazione accreditato dal Ministero dell’Istruzione che propone iniziative didattiche per una scuola inclusiva e digitale, che sia in grado di portare avanti una educazione pedagogica di tipo innovativo.

Sul sito è possibile reperire iniziative didattiche gratuite da sviluppare a seconda delle proprie esigenze, in base agli studenti con cui si lavora e alla finalità che si vuole raggiungere.

Come avvicinare gli studenti alla tematica ambientale

Tutti gli obiettivi contenuti nell’Agenda 2030 mirano a ridurre tutti quelli che sono gli eventi nefasti del cambiamento climatico che ci sta colpendo ed è fondamentale educare e sensibilizzare le nuove generazioni a questa tematica. Infatti, gli studenti, anche quelli più giovani che frequentano la scuola primaria, rappresentano il nostro futuro e sono quelli ai quali dobbiamo rivolgerci per essere sicuri di rispettare a pieno il piano d’azione. Ovviamente, per ogni età c’è bisogno di proporre delle attività adeguate, ed è possibile proporre ai nostri ragazzi le attività didattiche per l’Agenda 2030. Lo scopo di queste attività è di fornire agli studenti le conoscenze e le competenze necessarie per rendere la propria quotidianità più “green” e sostenibile.

La prima attività da poter proporre, adatta agli studenti della scuola primaria, è quella del “Riciclo di classe”, un’iniziativa promossa da CONAI – Consorzio Nazionale Imballaggi, in collaborazione con il Corriere della Sera. Con questo progetto sarà possibile fornire agli studenti gli strumenti necessari per effettuare una raccolta differenziata di qualità e un buon riciclo.

Quali attività proporre per raggiungere gli obiettivi dell’Agenda 2030

Un’altra tematica fondamentale alla base del piano d’azione dell’Agenda 2030 è l’economia circolare. Infatti, questo modello, insegna ai nostri ragazzi a ridurre gli sprechi (e a ridurre la quantità di rifiuti da gestire) e a riutilizzare i rifiuti prodotti, garantendogli una nuova vita e nuovi utilizzi. In questo modo, questa tipologia di economia, risulta essere anche sostenibile.

Di nuovo viene in aiuto scuola.net. Fra le attività didattiche, una da proporre agli studenti della primaria è quindi “A scuola di economia circolare”, progetto promosso da Greenthesis Group, che da più di 30 anni si occupa di tematiche ambientali ed è leader in Italia in questo settore. In questo modo, gli insegnanti potranno contare su un kit per educare gli studenti a una cittadinanza attiva e consapevole.

Per sensibilizzare gli studenti della scuola primaria relativamente alla tutela di mari e di oceani, è possibile contare sull’attività “Insieme per gli Oceani”, promossa da Rio Mare e dal WWF. Tramite l’apposito kit, bambini e insegnanti potranno avvalersi di attività multidisciplinari e di spunti creativi per dedicarsi alla tematica della vita sott’acqua e al relativo inquinamento.

Oltre ai giovanissimi, non bisogna dimenticarsi anche degli studenti più grandi, che frequentano la scuola secondaria. A loro, e ai bambini della primaria, si rivolgono attività per contrastare il problema della fame nel mondo e relative al tema dell’educazione civica digitale.

Nella sezione “formazione docenti” poi, sono previsti corsi di formazione in materia come “AutLab: Laboratorio per menti speciali”, riconosciuto dal Ministero dell’Istruzione, che prevede 30 ore di formazione, oppure “Cittadinanza digitale. Sfide educative dei nuovi media”, sempre riconosciuto dal Ministero dell’Istruzione e che prevede 30 ore di lezione complessive.