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Stamane, alle 11,30, un folto gruppo di studenti, insegnanti, ATA e genitori ha occupato la sede dell’Ufficio Scolastico Regionale della Sardegna. Questo in occasione del sit-in promosso dalla FLC CGIL per protestare a fronte di nuovi tagli alla scuola pubblica, ai piani di dimensionamento sconsiderati e più in generale contro i provvedimenti del Governo, applicati dall’USR in maniera rigorista. L’Unione degli Studenti (UdS) Sardegna, che ha partecipato con la FLC al sit-in, denuncia una situazione catastrofica.
“Abbiamo bisogno di nuovi investimenti, di un nuovo piano per l’edilizia scolastica, di una nuova legge regionale sul diritto allo studio che garantisca borse di studio, reddito per i soggetti in formazione, misure per l’integrazione, copertura wi-fi di tutte le scuole, corsi di formazione per disoccupati e cassintegrati – dichiara Giacomo Dessì dell’Uds Cagliari – perché invece di continuare a tagliare scuole, classi, docenti, non si pensa a diminuire il tasso di dispersione scolastica che in Sardegna è uno dei più alti d’Italia? Perché non si pensa a diminuire il costo dei trasporti e ad implementare le corse?”
La situazioni di disagio maggiori si vivono nelle zone interne dell’isola. Fra le tante si possono citare la chiusura del convitto dell’I.P.A.A. di Sorgono, la chiusura di 3 classi del liceo classico “Carmelo Floris” di Gavoi, il dimensionamento e la mancata attribuzione dei Dirigenti dell’IIS di Aritzo, dell'”Amaldi” di Macomer, dell’I.T.A. “Brau” di Nuoro.
Roberto Campanelli, coordinatore nazionale dell’Unione degli Studenti dichiara “La situazione sarda è uno degli esempi più emblematici della situazione gravosa in cui versa la scuola pubblica del nostro Paese. E’ necessario che si dia ascolto al mondo della scuola che già a pochi giorni dalla riapertura degli istituti si sta mobilitando e si prepara a scendere in piazza presto”
“Non ci fermeremo finché non si troveranno soluzioni a questo scempio. Vogliamo poter vivere e studiare. Non vogliamo essere considerati la periferia dello Stato! – dichiara Massimiliano Lampis dell’Uds – crediamo che con questi tagli feroci venga messo in discussione il diritto allo studio e per questo ci stiamo preparando per un grande autunno di mobilitazione. Saremo nelle piazze della Sardegna il 12 ottobre, la data di mobilitazione studentesca nazionale lanciata dall’Uds, per rivendicare nuovi finanziamenti, diritto allo studio, democrazia all’interno delle scuole e per contrastare il pdl Aprea che sostanzialmente andrebbe a privatizzare le nostre scuole e a ridurre la partecipazione studentesca.”
UNIONE DEGLI STUDENTI
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