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Alle 8.30 non suona la campanella. L’insegnante presente alla prima ora fa un giro di ricognizione nei reparti della clinica Pediatrica e chiama a raccolta gli studenti. Quelli che possono alzarsi dal letto. E’ un posto speciale la scuola del San Matteo, modellata sulle esigenze di bambini e ragazzi costretti a trascorrere lunghi periodi in ospedale per interventi e terapie. Un posto dove la speranza ogni giorno si misura con la fatica e la malattia. Comunque una palestra di vita. Gli studenti del corso in scienze umane dell’l’istituto Cairoli da quest’anno potranno partecipare a uno stage in ospedale, maturando un’esperienza preziosa, che non si acquisisce sui libri di testo ma solo sul campo. «E’ certamente un’occasione di crescita personale per i nostri studenti – spiega Claudio Tanzi, preside dell’istituto Cairoli –. Quest’anno abbiamo sottoscritto una convenzione con il San Matteo». Fondata nel 1973 da una felice intuizione del professor Roberto Burgio, quella del San Matteo è stata la prima scuola in ospedale italiana. Partita con i maestri delle elementari, è cresciuta offrendo un intero percorso didattico: dalla materna alle superiori. «Ogni mattina, con il medico e gli infermieri, si valutano le condizioni degli studenti per pianificare la loro giornata scolastica – spiega Luigi Barlassina, che insegna scienze e coordina la scuola superiore – . Attualmente abbiamo una dozzina di giovani. Uno di loro si sta preparando a sostenere l’esame di maturità». Sono 43 gli studenti di età compresa tra i 14 e i 19 anni iscritti alle superiori nell’ultimo anno.
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