La storia degli studenti che volevano sbancare i casinò d’America

Sessantatremilaottocento. E’ il numero di risposte che il motore di ricerca più famoso al mondo ci fornisce se lo interroghiamo con la query “libri strategie blackjack”. Tra i primissimi link rintracciamo anche una tesi di laurea.

Perché da sempre i giocatori d’azzardo cercano sistemi per avere la meglio sul banco.

E’ un po’ quello che misero in atto un gruppo di studenti universitari statunitensi fra gli anni Ottanta e Novanta del secolo scorso.

La loro storia, ovviamente con qualche licenza poetica, è stata portata sul grande schermo con la pellicola dal titolo “21”. Non solo. E’ stata al centro anche di alcuni libri, di un paio di documentari e, per ultimo, di qualche puntata in importanti serie televisive.

In Italia il blackjack fa parte di quei passatempi che vengono etichettati come casinò games, clicca qui per qualche esempio.

Nato in Francia nel corso del Seicento, il blackjack deve il suo nome ai saloon del vecchio west. E’ dall’altra parte dell’oceano Atlantico, infatti, che nel gioco fu introdotta una variante che ne avrebbe poi segnato l’appellativo: se il giocatore riusciva a fare un punteggio di 21 pescando dal mazzo solo due carte, un asso e il fante di picche, avrebbe portato a casa la posta in palio moltiplicata per dieci.

Adesso quella regola non c’è più. Ma il nome non ha subito variazioni.

Secondo l’Osservatorio sul Gioco Online del Politecnico di Milano, nel corso del passato 2017 la spesa nell’azzardo in Rete è stata pari a 1,38 miliardi di euro in Italia. E col termine spesa viene indicata la quantità di denaro che rimane nelle casse dei vari operatori del settore dopo che sono state ridistribuite agli utenti tutte le vincite totalizzate.

Ancora una volta la fetta più grande è stata appannaggio dei già citati casinò games: 569 milioni di euro (+ 29% rispetto al 2016) pari al 41% della somma totale. Alle loro spalle ecco le scommesse sportive con 556 milioni di euro (+ 59%) e 40%. Quindi, sul gradino più basso del podio il gioco di carte forse più famoso al mondo, il poker nelle versioni cash e torneo assieme con 144 milioni di euro (+ 4%) e 10%. Per concludere, un insieme di altri passatempi (dal bingo al virtual betting) con 107 milioni di euro (+ 12%) e 9%.

Secondo l’Osservatorio gli italiani che nell’arco dei dodici mesi hanno giocato almeno una volta online ammontano a 2,2 milioni, numero che rappresenta il 7% degli internet users maggiorenni, e l’identikit che è possibile tracciare è quello di un uomo (82%), residente nelle regioni del centro oppure del meridione (70%) e con un’età compresa fra i 25 e i 44 anni (53%).