Due sono gli scandali che interessano la Regione del Veneto in questo scorcio di fine 2012. Il primo, a mio parere gravissimo, il mancato sblocco dei finaziamenti per oltre 80 milioni di euro alla Formazione Professionale. Sono 160 MILIARDI DELLE VECCHIE LIRE (talvolta ragiono ancora in lire, per sentirmi un po’ più ricco, o forse solo un po’ meno povero). Centinaia di operatori e migliaia di famiglie stanno pagando le conseguenze e probabilmente le pagheranno anche in futuro. Alla data odierna nonostante la manifestazione del 12 novembre a Venezia, nonostante i proclami, gli annunci e le promesse gli stipendi non arrivano.
Ho riflettuto a lungo su questa intollerabile situazione e sono giunto alla conclusione che le responsabilità sono equamente ripartite fra tutti.
Per primi siamo responsabili noi docenti della formazione professionale, che troppo a lungo abbiamo tollerato comportamenti da parte dei nostri amministratori indegni di un paese civile. Al primo ritardo dovevamo scendere subito in piazza e gridare a gran voce la nostra protesta. Invece sono passati mesi, anni…
In secondo luogo sono responsabili gli Enti di Formazione. Troppo tardiva la conferenza stampa di Forma Veneto a metà novembre al Gran Caffè Pedrocchi di Padova. Troppo a lungo hanno taciuto, aspettando che le cose si sistemassero da sole. Così facendo hanno tradito la fiducia dei loro dipendenti, che ormai non credono più a nessuno dei loro annunci e delle loro promesse. In teoria, ma qualche collega lo ha prospettato, qualcun altro l’ha minacciato, ma poi come al solito sono stati tutti zitti e buoni…, avremmo potuto chiedere una ingiunzione di pagamento agli enti contrattualmente inadempienti, perchè è vero che la regione non paga, ma gli stipendi sono erogati dagli enti…
In terzo luogo le famiglie degli allievi. E’ passato il messaggio, ed in questo qualche direttore è gravemente colpevole, che i docenti per un senso di alta responsabilità nei confronti degli allievi mai e poi mai avrebbero sospeso le lezioni. Intendiamoci bene: un simile comportamento altamente responsabilre presuppone un altrettanto responsabile atteggiamento da parte delle famiglie, che avrebbero dovuto innanzitutto ringraziarci per il sacrificio ( sì, è stato e continua a rimanere un sacrificio) per nulla scontato e gratuito, e poi sostenerci nella sacrosanta rivendicazione dei nostri diritti negati. Inaccettabili sono certe dichiarazioni di principio, secondo le quali il lavoro sarebbe quasi una missione attraverso la quale ci guadagneremmo il paradiso. Se decido di fare beneficenza lo faccio da solo, consapevolmente. Il lavoro è regolato ancora da un contratto che obbliga le parti a rispettare determinate regole.
Infine la cosiddetta Società Civile. Ma lo sai quanti sorrisetti, quante battute, quante intollerabili affermazioni siamo quasi
quotidianamente costretti a sentire? “Beato te che fai 3 mesi di ferie all’anno !”: contrattualmente io sono un IMPIEGATO di 5° livello, con 36 GIORNI DI FERIE SPETTANTI, ALL INCLUSIVE, Natale, Pasqua, Carnevale, Ferie estive. Inoltre una buona parte di queste ferie viene decisa dal datore di lavoro.
“Beati voi che lavorate solo 18 ore alla settimana”: questa settimana farò 25 ore di docenza frontale, alcune pomeridiane, tra lezioni e supplenze. Ho due rientri pomeridiani ed incontri extra quasi ogni settmana. La mia settimana lavorativa è di 36 ore. Talvolta anche la Domenica per le scuole aperte.
“Caspita, come vorrei poter tiranneggiare un po’ quei dannati ragazzi…”: per insuperati traumi infantili o adolescienziali, la maggior parte della popolazione italiana adulta crede ancora che in classe ci siano degli insegnanti tiranni che godono nel vessare una gioventù inerme. Probabilmente ai loro tempi è andata così, e quindi da un lato ci invidiano il potere di controllo, dall’altro vorrebbero farcela pagare cara, in quanto rappresentanti di quell’istituzione crudele che tanto fece patire e contro la quale covano ancora un mai sopito rancore ed un sordo desiderio di rivalsa. Chiedo scusa, non sono uno psicologo, eppure avverto, percepisco spesso quest’atteggiamento ambivalente nei miei interlocutori. A tutti costoro farebbe bene un ministage di un giorno in classe, quella di oggi. Il simpatico Attilio, ausiliario che lavora presso il mio centro, declina sempre l’invito scherzoso che gli rivolgo ogni lunedì di sostituirsi a me nelle lezioni pomeridiane ai primi anni. Prefersce di gran lunga pulire i cessi…
Il secondo scadalo riguarda l’arresto del responsabile Ragioneria e Tributi della Regione. Chissà se proprio in quei giorni si stava anche occupando dello sblocco dei nostri soldi. Non lo sapremo mai. Per inquadrare meglio il problema in un orizzonte di più vasto respiro ho varcato gli italici confini ed ho richiesto l’aiuto dei nostri amici Austriaci, futuri coinquilini della “macroregione delle meraviglie”.
Mi sono permesso di mandare una mail al Governatore della Carinzia ed al suo staff per chiedergli un suo parere in merito, visti i roboanti proclami di Euregio senza confini. L’ho informato che un alto dirigente della Regione del Veneto è finito in manette, chiedendogli alcuni pareri in merito ( la lettera è sul blog). Ma quel che più mi premeva chiedergli era il destino di tutti noi lavoratori del Veneto, in particolare se in Euregio senza confini i benefici saranno riservati solo agli imprenditori che vedono nella Carinzia il paradiso perduto, oppure anche per i professori e gli operai del veneto, che aspirano legittimamente ad un trattamento economico “europeo”.
Forse è il momento, prima della chiusura del bilancio 2012, di fare un po’ di luce su quanto sta accadendo globalmente all’interno della Regione del Veneto, tra operatori della Formazione Professionale non pagati da mesi, buchi nel bilancio riportati sui giornali, alti funzionari finiti in manette.
Sono davvero curioso di leggere la risposta del dott.Dörfer, se mai avrà la cortesia di rispondermi (sarebbe interessante aprire un dibattito di ampio respiro in proposito).
In ogni caso se per Natale non arriverà quanto promesso ed annunciato, se per assurdo non dovesse arrivare la tredicesima, sono intenzionato ad iniziative anche mediaticamente clamorose, in Italia, Carinzia, a Strasburgo, a Roma, ovunque mi porterà la fantasia e la rabbia di un ProfessoreSenzaStipendio che intende rivendicare ad alta voce e a chiare lettere il rispetto di diritti fondamentali troppo a lungo negati da questo goveno veneto ormai giunto al capolinea.
Hai usato il plurale, “organizziate”. Purtroppo tra noi colleghi prevale la capacità di parlare, declamare, minacciare, su quella di agire concretamente. Tutti apettano i Godot della RSU che mai arrivano, ma che stanno sempre per arrivare.
Le manifestazioni, le occupazioni e gli scioperi hanno lasciato un segno che col tempo è destinato a sbiadire.
E’ il momento di aprire un dibattito forte per mantenere vivo il problema, coinvolgendo personaggi della cultura e (sic!) dello spettacolo che si facciano portavoci e promotori della rinascita della Scuola. In breve ho pensato a questo:
contrattacco su tutti i fronti per annichilire tutti i tentativi di presentarci come fannulloni, inutili e retrogradi
promozione a 360° della scuola nella società. La società civile ed i suoi rappresentanti devono entrare nelle scuole
invito a tutti i codissetti “professori” ( alla Monti per intenderci ) a provare il brivido dell’insegnamento in classe per qualche ora
scambio costante di esperienze con professori degli altri paesi europei. Gemellaggi, anni sabbatici, progetti a respiro EUROPEO. Il nostro interlocutore deve essere l’Europa, che ogni anno elargisce miliardi di euro col Fondo Sociale.
lotta all’ultimo sangue alle GABBIE SALARIALI. Un prof di Padova deve guadagnare come uno di Bolzano, Trieste o Palermo. E quindi come uno di Vienna, Parigi, Berlino.
Se ci sganciamo dalla miserabile situazione italiana abbiamo ancora qualche speranza.
Nel frattempo scrivo a San Gabibbo (lo faccio davvero) per segnalare ancora una volta la situazione scandalosa nella quale versa la Formazione Professionale nel Veneto. Se avete qualche suggerimento sono (stavo per dire siamo..) pronto a qualsiasi iniziativa.
Paolo De Luca
http://ilprofsenzastipendio.comoj.com/