Il governo con la spending review liberalizza le tasse studentesche all’universit

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La spendind review, all’art.7 comma 42, modifica il Decreto del Presidente della Repubblica n°306 del 1997, che disciplina la contribuzione studentesca nelle università italiane.
Fino ad oggi era previsto che la contribuzione studentesca non potesse superare il 20% dell’Fondo di Finanziamento Ordinario, ciò nonostante negli ultimi anni è cresciuto notevolmente il numero degli atenei che, per far fronte ai tagli ministeriali, ha ampiato sforato questo limite, rendendo la contribuzione studentesca il principale puntello su cui si poggiano le università italiane.
La spending review risponde alla richiesta che la CRUI ha più volte rivolto al Ministero: l’eliminazione, almeno di fatto, del limite del 20%. Tale limite, infatti, varrà solo più per le tasse degli studenti italiani in corso, che sono circa il 60% del totale degli studenti italiani, e la base su cui deve essere calcolato il 20% non sarà più il FFO ma saranno tutti i trasferimenti del Miur all’Ateneo. Ciò significa che da un lato Il provvedimento prevede la possibilità di aumentare notevolmente le tasse per gli studenti italiani in corso, dall’altro la possibilità di aumentarle all’infinito per gli studenti fuoricorso e per gli stranieri (oltre il 40% degli studenti e delle studentesse negli atenei italiani).
“Questa scelta del ministero – dichiara Luca Spadon, portavoce di Link Coordinamento Universitario – porterà ad un aumento generalizzato delle tasse universitarie, che andrà a colpire maggiormente, tra l’altro alcune categorie particolarmente deboli di studenti: gli stranieri e gli studenti lavoratori, che sono spesso fuoricorso. Ma anche gli studenti in corso vedranno un aumento notevole della tassazione”.

Come studenti e studentesse che in questi anni si sono mobilitati contro la privatizzazione dell’università e contro gli aumenti della contribuzione studentesca siamo contrari a questa liberalizzazione delle tasse mascherata: tutti gli studenti subiranno un grave aumento delle tasse perché se gli atenei non calcoleranno più il rapporto tra tasse e FFO sulla totalità degli studenti ma su una percentuale inferiore del 40% (dato dei fuoricorso calcolato dal Miur sul 2011), di fatto abbasserà notevolmente il rapporto attuale tra contribuzione studentesca. Inoltre i trasferimenti totali del ministero alle università che sono ben più alti del solo FFO e quindi tutti gli atenei che sforano ad oggi il limite avranno mano libera per alzare le tasse a tutti e tutte.
Questo provvedimento si va sommare a due decreti precedenti del governo: il Decreto 436, che ha aumentato le tasse sul diritto allo studio, e il Decreto 437, che ha vincolato le assunzioni negli atenei agli aumenti delle tasse studentesche.
“Migliaia di studenti e di studentesse rischiano di essere allontanati dagli atenei continua Luca Spadon, portavoce di Link Coordinamento Universitario -uno scenario che noi studenti e studentesse non possiamo accettare. Per questa ragione se il governo non ritira questa norma, noi studenti e studentesse riempire ancora le piazze di questo paese per contrastare una norma che va a peggiorare gravemente le condizioni materiali di migliaia di studenti e studentesse”.
scheda tecnica di Link Coordinamento universitario: scheda.