Il bullismo

Non rientrano nelle tipologie de il  bullismo le seguenti azioni:

Atti particolarmente gravi, costituenti reato e quindi punibili dalla legge nei ragazzi dai 14 anni in su.
Comportamenti “quasi” aggressivi, e quindi giochi o attività di qualsiasi genere con un livello di aggressività minimo e in cui vi è una relazione paritaria, e non quindi asimmetrica tra gli individui.

Sono pensieri o opinionisu il bullismo essenzialmente errati, ma troppo spesso radicati:

credere che sia soltanto un fenomeno facente parte della crescita;
pensare che sia una semplice “ragazzata”;
ritenere che si riscontri soltanto delle zone abitative più povere e arretrate (ipotesi dimostratasi falsa e inutile, alcune volte, ragazzi benestanti, perseguitano ragazzi più poveri)
giudicare colpevole la vittima, poiché non in grado di sapersi difendere.

I primi studi su il bullismo si hanno nei paesi dell’area scandinava, a partire dall’inizio degli anni settanta, e, poco dopo, anche nei paesi anglosassoni, in particolare Gran Bretagna e Australia. Con la seconda metà degli anni novanta, ricerche analoghe sono condotte anche in Italia. Da segnalare il caso del Giappone con gli studi sull’ijime che si sviluppano verso un modello di analisi orientato alla psicologia di gruppo. Sappiamo però che anche Vittorino da Feltre affrontò questo problema.