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Studiano su materiali on line preparati dal docente e disponibili sul sito del dipartimento o della facoltà. Ecco gli studenti universitari di oggi così come emergono, e non a caso, da due diverse indagini condotte rispettivamente dall’Ufficio studi dell’Associazione Italiana Editori (AIE) e dall’Università di Bologna: l’intensità di utilizzo, in una scala da 1 a 10, dichiarata dagli stessi studenti, è pari a 7,5. Appena un punto e mezzo in meno del più tradizionale manuale.
E’ insomma il tempo dello studio universitario su slide? Se ne parlerà all’incontro Le notti prima degli esami: il mondo universitario tra manuali ed e-book, in programma il 6 dicembre alle 17 nella Sala Smeraldo del Palazzo dei Congressi dell’EUR nell’ambito di Più libri più liberi (Roma, 6-9 dicembre), la fiera nazionale della piccola e media editoria. Un confronto ad alto livello, a partire (grazie ai dati delle indagini) dal punto di vista degli studenti, e moderato dal giornalista Giorgio Zanchini, a cui parteciperanno Mirka Giacoletto Papas (Presidente Gruppo accademico professionale di AIE), Andrea Lenzi (presidente di Cun – Consiglio Universitario Nazionale), Andrea Bonaccorsi (Anvur), Giovanni Peresson (AIE) e Antonello Scorcu (Università di Bologna).
Al centro del dibattito sarà il futuro della didattica degli studenti universitari, un tempo giocata su materiali ben definiti (a partire dal libro di testo) e oggi progressivamente integrata (o sostituita?) da una galassia di materiali, non sempre strutturati, su cui lo studente prepara gli esami: appunti presi durante le lezioni, contenuti digitali disponibili sui siti delle case editrici, e-book, fotocopie, appunti presi da altri e scambiati non più “di persona” ma attraverso siti dedicati, dispense pubblicate dall’ateneo. Se da una parte questa “ricchezza” può apparire come una migliore articolazione delle fonti didattiche, dall’altra determina una frammentazione di format (e contenuti) che dovrebbe presupporre forme di didattica capaci di tener conto proprio di questa moltiplicazione dei supporti di studio – strutturati e organizzati modularmente – che gli editori hanno sviluppato in questi anni. E tutto questo mentre le biblioteche universitarie hanno a disposizione minor risorse per il loro funzionamento e l’aggiornamento.
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