Esenzione parziale dei diritti d’autore per i senior e per i bambini. Così Siae si muove con le Regioni e le scuole affinché il diritto d’autore venga onorato, ma le feste di tutti salvate.
La proposta fa seguito alla necessità di cambiamento che Siae sta perseguendo dopo l’elezione del nuovo presidente, Filippo Sugar.
Una Siae diversa e più presente verso i propri associati, ma anche verso chi vuole utilizzarne il repertorio, di chiunque si tratti, inclusi i senior nelle occasioni ludiche, piuttosto che i bambini nelle feste di fine anno delle scuole.
Da sempre Filippo Sugar, 43 anni, sostiene la necessità che Siae si rinnovi per far fronte ad un mondo in veloce evoluzione. L’avvento del digitale, infatti, ha creato grandi possibilità di business che, per certi versi, Siae non è stata in grado di sfruttare.
Filippo Sugar ricorda i momenti in cui, con alcuni amici, ha iniziato a pensare alla Società degli autori ed editori ed alla necessità di operare dei cambiamenti che davvero la mettessero in condizione di confrontarsi con gli eventi che riguardavano il settore musicale. L’avvento della tecnologia digitale ha sovvertito le regole del gioco, introducendo distorsioni gravi quali la pirateria e togliendo il supporto “fisico” alla musica che ora viene ascoltata, in gran parte, in streaming. In tutto questo flusso di note, che fine ha fatto il diritto d’autore?
Questo è il problema cruciale. Intanto, perché nell’era del digitale, la maggior parte degli introiti finisce nelle tasche delle società di distribuzione, privando gli autori del giusto compenso per la propria creatività. Secondo perché la pirateria ha sottratto parecchie risorse, rischiando il collasso del mercato. Terzo perché la debolezza e l’arretratezza delle società di collecting europee versus la compattezza e la modernità dei grossi gruppi d’oltreoceano, ha reso impossibili accordi con aziende importanti quali YouTube.
Siae deve diventare forte e stringere accordi con altri paesi europei per una gestione univoca e chiara del diritto d’autore. L’unione fa la forza e di qui passa anche la “difesa” della propria cultura e della sua diffusione nel mondo.
Meno burocrazia, meno politica, più comunicazione. Così il neo presidente pensa alla “sua” Siae. D’altro canto, Sugar Music è una società italiana molto importante nel panorama musicale, capitanata, appunto, da Filippo Sugar che continua sulla scia del nonno Ladislao che ha fondato la società di famiglia nel 1932, del padre Piero, ma soprattutto della mamma Caterina Caselli, celebre cantante e talent scout.
Filippo Sugar, dunque, pensa ad una Siae che sappia ricreare uno spazio protetto all’interno del quale sia possibile ideare pezzi unici. Un lavoro artigianale che richiede impegno e dedizione da parte di tutti i soggetti in gioco, Siae inclusa che ha il dovere di riscuotere il giusto compenso a favore degli autori affinché continuino a creare contenuti. Diversamente, l’Italia sarà costretta a diventare bacino di contenuti altrui (anglosassoni, per lo più), rinunciando ad un posto proprio nel mondo.