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Abbiamo appreso da fonti giornalistiche che dall’incontro del 27 agosto tra il MIUR e i sindacati collaborazionisti non è scaturita alcuna azione in direzione dell’assunzione in ruolo del contingente previsto per il personale ATA.
Riassumiamo le puntate precedenti:
il Decreto Ministeriale del 3 agosto 2011 impone, per un triennio, che ogni anno vengano assunti in ruolo docenti e ATA in numero pari a quello del personale andato in pensione (il tutto viene pagato a caro prezzo dai precari con la perdita di uno scatto di anzianità).
Il 6 luglio 2012 viene emanato il Decreto sulla spending review (poi ratificato dal Parlamento con voto di fiducia) che, all’art. 14, prevede la “deportazione” di 4.624 docenti (tra inidonei e ITP) nei profili ATA.
A fine luglio il MIUR comunica di aver chiesto l’autorizzazione a procedere alle assunzioni di oltre 21.000 docenti e oltre 5.000 ATA; il 10 agosto viene emanato il decreto per l’assunzione dei docenti, ma quello per gli ATA resta bloccato, in attesa del via libera del dipartimento della Funzione Pubblica e del Ministero delle Finanze.
Cosa c’è che non va per le assunzioni degli ATA? C’è che se si applica l’art. 14 della spending review, non resteranno posti per le assunzioni in ruolo nei profili di amministrativi e tecnici e, a seguito dei tagli, non è materialmente possibile collocare tutti gli inidonei e gli ITP interessati su profili ATA.
Dobbiamo considerare che il termine ultimo per procedere a nomine in ruolo per il corrente anno scolastico è il 31 agosto. Il MIUR continua quindi a lavorare esclusivamente sull’applicazione della spending review, non rispettando quindi il Decreto dell’agosto 2011, discriminando il personale inidoneo e ITP e infischiandosene dei diritti e delle aspettative di tanti precari decennali che non avranno piu’ un posto di lavoro, forse neanche precario. Infatti, si dice che entro il 31 agosto verranno indicati agli USP i contingenti per gli incarichi annuali, ma per proseguire con la spending review, per i profili di Assistenti Tecnici e Assistenti Amministrativi le scuole procederanno con nomine di supplenti brevi fino ad avente diritto, in attesa che venga completata la deportazione di inidonei e ITP (la discussione in merito riprenderà il 3 settembre). Migliaia di colleghi passano di colpo dall’essere a un passo dal ruolo al tornare supplenti brevi!
Per tutti gli altri profili ATA si prospettano ancora tempi lunghi anche solo per avere la supplenza annuale, mentre le bollette e gli affitti vanno pagati subito.
Una simile situazione spingerebbe qualsiasi sindacato a mobilitarsi immediatamente e con tutte le sue forze, invece le organizzazioni che hanno partecipato all’incontro si limitano a pubblicare scarni comunicati informativi. All’origine di questo atteggiamento (non dobbiamo mai dimenticarlo) c’è il via libera dato di fatto dai sindacati collaborazionisti alla spending review, con la firma dell’accordo del 3 maggio scorso; si direbbe che per loro, l’applicazione della spending review oramai abbia la precedenza rispetto a richiedere le assunzioni in ruolo dei lavoratori.
Per l’USB invece, se il governo non è riuscito nel proprio poco edificante proposito di “deportazione” degli inidonei e ITP e mantenere al contempo l’obbligo di assumere oltre 5.000 unità di personale ATA, significa che deve rinunciare all’applicazione dell’art. 14 della spending review, ammettere di aver preso un’enorme “cantonata” e rispettare la legge della Repubblica Italiana, sulla cui Costituzione ogni ministro ha giurato all’atto della propria nomina. Ogni altra soluzione costituirebbe una pagina vergognosa nella storia di questo governo e in quella di quanti sono stati complici.
Noi non saremo complici e chiamiamo fin da ora i precari ATA a mobilitarsi in ogni territorio per porre fine a questo scempio di diritti e dignità per migliaia di lavoratori.
Antonio Ferucci
Unione Sindacale di Base