L’ormai nota variante Omicron sta provocando un’importante risalita dei contagi a livello europeo e mondiale, e i recenti studi hanno dimostrato come questa variante abbia una potenzialità di contagio davvero elevata. Il continente europeo non se la passa affatto bene, come testimonia l’avanzamento costante della pandemia nonostante il crescente numero di vaccinati.
In questo periodo dell’anno tornano protagoniste le speranze di trascorrere le feste natalizie in serenità, tuttavia ci sono ancora molte incertezze legate alle restrizioni che potrebbero essere applicate per frenare l’avanzata del virus.
Le conseguenze sul mondo scolastico
Secondo gli ultimi dati, sono già 10mila gli studenti che assistono alle lezioni nelle classi virtuali secondo il modello dad, e purtroppo sembra che la situazione sia destinata a peggiorare. Secondo gli esperti infatti sarebbe opportuno valutare un prolungamento delle vacanze scolastiche per evitare conseguenze peggiori causate dalla variante Omicron.
Il timore infatti è che Omicron possa dilagare dopo le festività nel mese di gennaio, e come è noto, le scuole sono un luogo che tende a favorire la crescita dei contagi. Giovedì 23 è il giorno stabilito per la riunione della cabina di regia presieduta dal premier Mario Draghi, durante la quale il governo valuterà una possibile stretta per fine anno in base alla situazione pandemica nel nostro Paese.
A testimonianza della situazione complessa ci sono le dichiarazioni di Massimo Galli, ex direttore del reparto di Malattie infettive dell’Ospedale Sacco, che non esclude provvedimenti successivi al Natale, e afferma: “Ci sarà da pensare eventualmente a una procrastinazione delle vacanze se le cose vanno male o malissimo”. Ma quanto potrebbe durare questo periodo?
A rispondere a questa domanda è Andrea Crisanti, direttore del laboratorio di microbiologia dell’università di Padova, che prevede un periodo di una settimana per mitigare l’aumento delle positività nelle scuole e ridurre l’impatto della quarta ondata. Ulteriori riflessioni riguardano una possibile estensione del green pass degli studenti, con la richiesta di alcuni sindaci che ritengono necessario che gli alunni di scuole elementari, medie e superiori siano muniti di certificazione verde, con la possibilità di frequentare le lezioni non necessariamente con la somministrazione del vaccino ma anche con un tampone negativo.
E così torna l’incubo della didattica a distanza, una parentesi oscura per i ragazzi, che ne hanno sofferto le conseguenze potendosi relazionare con i loro coetanei solamente attraverso uno schermo o con dei giochi online nel tempo libero, senza poter approfittare di quel contatto concreto fondamentale per la loro crescita.