Il Patto per la scuola fa discutere davvero molto in questi ultimi giorni soprattutto per quanto riguarda il concorso scuola e il Decreto Sostegni bis. Nel Patto si parla della necessità di assumere in fretta gli insegnanti necessari e far sì che sia possibile metterli in cattedra già il primo settembre, una teoria che secondo molti è destinata a restare tale, difficile che possa davvero essere messa in pratica. Sono molte le personalità che in questi giorni stanno facendo sentire la loro voce e sollevando contestazioni. Anche Andrea Gavosto, direttore della Fondazione Agnelli, ha detto la sua durante le recenti interviste a cui ha avuto modo di partecipare.
Andrea Gavosto, cosa ne pensa del nuovo concorso scuola
Gavosto si è detto contento che la maxi-sanatoria per gli 80mila precari sia stata annullata. Questa maxi sanatoria sarebbe stata gravissima per la scuola, in quanto avrebbe comportato l’assunzione di un numero elevato di docenti senza che le loro competenze fossero valutate adeguatamente. La scuola ne sarebbe uscita ferita e l’insegnamento che sarebbe stato dato agli studenti sarebbe stato di bassissima qualità.
Questo rischio è stato eliminato alla radice, tuttavia è stata approvata una nuova procedura, che prenderà in considerazione i docenti precari che hanno alle spalle 36 mesi di servizio. Riguarda un numero inferiore di precari, è vero, ma ci sono comunque gli elementi affinché si tratti di una sanatoria a tutti gli effetti, tra cui anche la possibilità di un ripescaggio dei bocciati dell’ultimo concorso. È anche vero però che i candidati dovranno avere l’abilitazione per poter essere davvero assunti e dovranno fare una prova con una commissione esterna, che Gavosto spera possa essere molto rigorosa.
Andrea Gavosto e il giudizio positivo sulla procedura ordinaria di concorso
Gavosto ha avuto parole positive invece per quanto riguarda la procedura ordinaria di concorso, una procedura che vede infatti finalmente la scuola andare alla ricerca di docenti in materie scientifiche, che in questo momento mancano, e di insegnanti di insegnanti di sostegno qualificati. Avere insegnanti di sostegno davvero qualificati potrebbe fare la differenza, così da riuscire finalmente a favorire l’inclusione degli studenti con disabilità. Trovare insegnanti qualificati però non è semplice. L’anno passato, solo l’8% delle assunzioni previste sono andate a buon fine. Non solo, 4 su 5 dei 100mila supplenti non erano in possesso della specializzazione. La speranza è che questa situazione possa cambiare e che le qualifiche e le competenze diventino fondamentali.
Gavosto: le competenze importanti tanto quanto le conoscenze
Secondo Gavosto, le conoscenze disciplinari sono importanti ma non sono tutto. Purtroppo spesso solo queste conoscenze vengono prese in considerazione e valutate in fase di concorso, a discapito delle competenze e capacità didattiche. Queste ultime non vengono prese in considerazione e sono proprio ciò che manca ai nostri docenti. Sarebbe bene iniziare a valutarle adeguatamente. Un docente infatti non dovrebbe solo sapere le cose, ma dovrebbe essere in grado di insegnarle al meglio agli studenti.
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