Ha avuto luogo al Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca un incontro con le organizzazioni sindacali che aveva come temi il reclutamento di nuovi insegnanti e il precariato nel mondo della scuola. Si tratta di temi scottanti, che avevano davvero bisogno di essere discussi, di temi per i quali era necessario riuscire a trovare una soluzione al più presto. È stato possibile trovare un accordo tra il Ministero e le organizzazione sindacali? Sì, per fortuna l’accordo è stato trovato, un accordo che dovrebbe portare a bandire ben 70mila posti di lavoro nelle scuole italiane.
Grazie al confronto che è stato possibile far scendere in campo tra il Ministero e le organizzazione sindacali, si ha la possibilità di andare verso la stesura di una norma che prevede delle misure straordinarie che andranno a tutelare tutti i precari storici, per far sì che anche per loro arrivi la possibilità di entrare a pieno titolo nelle scuole del nostro Bel paese e di trasformare in realtà il sogno di diventare degli insegnanti effettivi. Non solo, la norma che si andrà a redigere prevede anche l’avvio di una stagione di concorsi ordinari, pensati per tutti coloro che vogliono riuscire ad entrare nelle scuole secondarie. Parlando in numeri, i posti che verranno banditi con le misure straordinarie e con i concorsi ordinari per la scuola secondaria saranno circa 50mila.
Andando a vedere un po’ più nello specifico come funzionerà il tutto, ricordiamo che i docenti che hanno avuto modo di lavorare già per almeno tre anni all’interno della scuola italiana, sia negli istituti statali che in quelli paritari ovviamente, avranno accesso a percorsi Pas, questo per un totale di circa 24mila docenti. Questi percorsi verranno attivati nel giro di poco tempo e offriranno a tutti questi docenti la possibilità di conseguire l’abilitazione all’insegnamento. Da ricordare che questa abilitazione è necessaria anche per poter effettuare le supplenze annuali e per poter insegnare nelle scuole paritarie del nostro paese. Ai percorsi Pas avranno possibilità di accedere anche i docenti di ruolo e i dottori di ricerca. Per chi ha già maturato i 3 anni di insegnamento sarà anche possibile accedere ad un concorso straordinario e abilitante.
La graduatoria che verrà redatta prenderà in considerazione i titoli di servizio oltre al punteggio della prova scritta. Da ricordare che la prova scritta dovrà necessariamente essere effettuata l computer e che è previsto un punteggio minimo. È prevista anche una prova orale, in questo caso però non selettiva. I laureati invece in possesso di tutti i requisiti richiesti dalle attuali normative, tra cui ricordiamo anche i famosi crediti formativi in ambienti ambito antropo-psico-pedagogico e metodologie e tecnologie didattiche, avranno a loro disposizione un apposito concorso ordinario, che anche in questo caso prevede poco più di 24mila posti.
Da ricordare che a questi 50mila posti è poi necessario aggiungere anche i posti messi a disposizione dal concorso ordinario per la scuola dell’infanzia e la scuola primaria, che saranno circa 17mila. Come abbiamo quindi inizialmente affermato, saranno disponibili oltre 70mila nuovi posti. Questo accordo è una ulteriore prova di quanto il governo attuale sia attento ai problemi del settore dell’istruzione, un governo che vuole garantire a tutti coloro che ambiscono all’insegnamento di riuscire davvero a trasformare questa ambizione in una realtà, un governo che ha a cuore l’educazione dei bambini e dei ragazzi e che vuole riuscire a trasformare la scuola, rendendola migliore giorno dopo giorno.
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