Maturità 2019 per gli studenti disabili: tutto quello che c’è da sapere

Ormai manca davvero poco all’inizio della maturità per tutti gli studenti al quinto anno delle scuole superiori. Nonostante manchi così poco tempo, dobbiamo ammettere che sono ancora innumerevoli gli interrogativi che la maggior parte degli studenti, ma anche dei genitori, si sta ponendo, perché sono cambiate le normative circa l’esame di stato. C’è insomma un po’ di confusione. A quanto pare c’è molta confusione in modo particolare sulle regole che dovranno essere seguite per gli studenti disabili. Cerchiamo allora insieme di fare un po’ di chiarezza proprio su quest’ultima questione.

La commissione d’esame deve prendere in considerazione tutta la documentazione che è stata redatta dal consiglio di classe, dove sono presenti tutte le attività che lo studente con disabilità ha svolto, le valutazioni che sono state rilasciate nel corso del tempo, nonché l’assistenza di cui lo studente ha bisogno per riuscire a comunicare al meglio. Nella documentazione deve anche essere inserito il grado di autonomia dello studente. La commissione d’esame sulla base di queste considerazioni le prove equipollenti a quelle che gli altri candidati che gli studenti con disabilità devono sostenere.

Con prove equipollenti si intendono delle prove che sono praticamente uguali a quelle che gli altri studenti devono sostenere, ma che possono essere svolte con diverse modalità o che prevedono l’utilizzo di mezzi tecnici senza i quali lo studente non avrebbe modo di esprimersi e comunicare al meglio. Possono però anche prevedere dei contenuti culturali e professionali leggermente diversi rispetto a quelli che gli altri studenti dovranno cercare di argomentare. Deve comunque trattarsi di prove atte a verificare in modo eccellente il grado di apprendimento dello studente per lo specifico indirizzo di studio scelto, così da poter rilasciare il diploma di maturità.

La commissione d’esame può ovviamente decidere di far scendere in campo per le prove d’esame anche del personale esperto oppure gli operatori che hanno seguito lo studente durante gli anni scolastici passati. Inoltre è possibile prevedere tempistiche più lunghe, soprattutto per quanto riguarda le prove scritte. In alcuni casi è anche possibile richiedere un numero maggiore di giorni per lo svolgimento delle prove, ma solo in casi di disabilità gravissima e di altre necessità personali che meritano di essere prese in considerazione.

Tutte queste considerazioni valgono per gli studenti che hanno seguito un percorso di studi molto simile a quello dei loro compagni. Non tutti gli studenti con disabilità hanno però la fortuna di poter seguire un percorso di questa tipologia. Alcuni di loro sono corretti infatti a seguire una programmazione differenziata. Gli studenti con disabilità che hanno seguito un percorso scolastico differenziato non hanno modo di effettuare delle prove equipollenti. Dovranno sostenere delle prove quindi differenziate, che siano coerenti ovviamente con il percorso che hanno intrapreso. Le prove differenziate non consentono di ottenere un tradizionale diploma di maturità, bensì solo ed esclusivamente un attestato.

L’attestato deve contenere il percorso di studi scelto, la sua durata, la votazione complessiva e i crediti formativi che è stato possibile documentare in sede d’esame. Devono essere inseriti nell’attestato anche tutte le materie d’insegnamento, con le relative ore, che sono state scelte per il curriculum e la competenze anche professionali che è stato possibile assumere.