Forse oggi la considerazione che si ha dello psicologo e delle sue prestazioni sta diventando più consapevole e costruttiva.
E’ più semplice dire chi non ha bisogno di uno psicologo che elencare i soggetti che potrebbero trarre vantaggio da colloqui con questo professionista.
Il discorso é ancor più comprensibile se si considera lo psicologo come una persona in grado di riequilibrare i rapporti di un individuo con sé stesso e con gli altri e non lo si ritiene invece, riduttivamente, il medico per il depresso, l’affranto, il malato di angoscia.
Un pò come dire che anche chi sta bene, può stare meglio e chi ha qualche problema che riesce, in qualche modo, a gestire con un impegno a volte spossante, potrebbe trovare una strada migliore e definitiva per risolverlo.
Chiunque può rivolgersi ad uno psicologo: genitori, coppie, adolescenti, lavoratori, ma anche scuole, imprenditori e aziende che intendono curare e risolvere problematiche di gruppo, inerenti il lavoro e i rapporti sociali.
A sua volta, lo psicologo collabora spesso con altri specialisti, quali medici, logopedisti, pediatra o psichiatra, ma anche con avvocati, giudici, insegnanti.
La psicologia è una scienza che a molti appare misteriosa, ma in fondo può diventare quasi tangibile o possono esserlo i risultati che riesce ad ottenere.
Letteralmente psicologia significa “studio dell’anima” e questa disciplina si afferma come materia scientifica intorno alla metà dell’Ottocento.
Lo studio dei processi mentali e dei comportamenti degli individui e lo studio che analizza emozioni e sensazioni avviano la nascita della moderna psicologia scientifica, non più solo psicologia filosofica, ma psicologia come scienza sperimentale, che si avvale di esperimenti e osservazioni, da cui ricavare ipotesi e leggi.
Lo psicologo e lo psicoterapeuta operano attraverso il colloquio. E’ con questo “strumento” che egli agisce nell’animo e nell’inconscio del suo paziente per far emergere conflitti, fobie e tensioni nascoste.
Un sintomo, come può essere la paura, la depressione, l’ansia, è la conseguenza di una conflitto interiore che spesso il paziente non riesce bene a focalizzare.
La psicoterapia si prefigge, attraverso varie metodiche, di evidenziare il disagio e affrontarlo Ciò che si riconosce e si accetta, potrà essere eliminato o comunque gestito.
Le scuole di pensiero sono molte e si diversificano in alcuni punti, pur conservando delle linee comuni.
In genere, la terapia avviene con un rapporto continuo e costante tra medico e paziente, che dura mesi o anche anni, e presuppone un buon feeling tra i due, un’intesa che lo psicologo è capace di creare e gestire.
Attraverso l’analisi e il “transfert” e attraverso l’elaborazione e la presa di coscienza dei conflitti, si tende ad arrivare all’accettazione e alla successiva capacità di gestire la situazione, sempre con un appoggio continuo, regolare, e costante dell’amico psicologo.
I percorsi che si fanno possono essere individuali, ma anche di coppia o di gruppo, naturalmente a seconda del disagio che si sta affrontando e della valutazione del psicologo.
Ci sono farmaci, a cominciare dagli antidepressivi, che il professionista può decidere di affiancare alla terapia colloquiale; sono medicine che permettono di uscire dal disagio in tempi più brevi o nei casi in cui il paziente non ce la fa da solo, quindi casi più impegnativi. Anche i farmaci usati in questo settore sono continuamente migliorati, al fine da risultare più mirati ed efficaci e con meno effetti collaterali.
La psicologia Eè una scienza che può davvero far vivere meglio e, uscendo dal preconcetto che sia un aiuto da chiedere solo in casi estremi, essa può decisamente rendere più semplice e piacevole il rapporto dell’individuo con sé stesso e all’interno dell’ambiente sociale in cui vive.
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