OGGI A ROMA PRIMA DI “DEAR MR. KEN LOACH” – NUOVO CINEMA PALAZZO ORE 18.30

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DALLA PARTE GIUSTA
ARTISTI E INTELLETTUALI DENTRO I CONFLITTI
Mercoledì 20 febbraio, Roma – ore 18.30
Nuovo Cinema Palazzo, Piazza dei Sanniti 9

Doma, mercoledì 20 febbraio, la Federazione romana dell’USB organizza l’incontro “DALLA PARTE GIUSTA. Artisti e intellettuali dentro i conflitti”, che si terrà al Nuovo Cinema Palazzo, in piazza dei Sanniti 9, dalle ore 18.30.

In prima assoluta verrà presentato il documentario “DEAR MR. KEN LOACH”, realizzato da Rossella Lamina e Nicola Di Lecce per Mondi Visuali, che racconta il rifiuto da parte di Ken Loach del premio alla carriera attribuitogli dal Torino Film Festival in solidarietà con i lavoratori precari licenziati dalla Rear, cooperativa appaltatrice del Museo Nazionale del Cinema.

Il film sarà la base di partenza per un dibattito sull’attuale relazione fra gli artisti, i cineasti, gli intellettuali ed i movimenti sociali nel nostro Paese.


Partecipano:

Federico Altieri – licenziato Coop Rear di Torino
Fausto Pellegrini – giornalista Rainews
Tano D’Amico – fotografo
Militant A – Assalti Frontali
Bernardino Piras – Comitato di quartiere Vigne Nuove
Antonello Sotgia – urbanista
Guido Lutrario – USB Federazione Romana

Giorgio Cremaschi porterà il saluto del comitato NO DEBITO.

Coordina:
Checchino Antonini

Interverranno le lavoratrici ed i lavoratori, i precari, i disoccupati, i protagonisti delle lotte nella città di Roma.

Nel novembre 2012 la notizia fece il giro del mondo: il regista Ken Loach rifiutò il Gran Premio del Torino Film Festival in un gesto di solidarietà ai lavoratori licenziati dalla Cooperativa Rear, la ditta che aveva vinto la gara di appalto per la gestione dei servizi di pulizia e sicurezza del Museo Nazionale del Cinema di Torino. Quell’evento è diventato oggi un documentario realizzato grazie al contributo di diversi artisti italiani, lavoratori dello spettacolo e non solo. Dear Mr. Ken Loach ripercorre la vicenda del rifiuto del regista britannico, cantore della working class, a partire dalla lettera che Federico Altieri – uno dei lavoratori licenziati – scrisse a Loach nei giorni precedenti il festival.

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