Ecco il rapporto 2013 dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico denominato “Obiettivo Crescita”.
Anche l’Ocse, organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico rimprovera Berlusconi denunciando la strategia fortemente negativa dei condoni e, al contrario, elogia Monti per le sue intenzioni di migliorare il sistema valutativo nella scuola e la flessibilità sul mercato del lavoro.
Quindi, ancora un intervento europeo nella campagna elettorale italiana e ancora a favore del premier uscente Mario Monti. Questo è quanto è successo in occasione del G20 a Mosca in cui l’Ocse ha reso pubblico il rapporto “Going for Growth” ovvero “Obiettivo Crescita”. In questo progetto l’Ocse pianifica le riforme necessarie per lo sviluppo dei 34 Paesi che aderiscono all’organizzazione stessa, inclusa l’Italia.
Nella fattispecie, risultano evidenti alcune novità del rapporto 2013, assenti l’anno precedente, che si focalizzano sul sistema scolastico e sull’istruzione universitaria dell’Italia.
Ecco quindi che fa scalpore l’auspicio dell’Ocse di aumentare le tasse universitarie chiedendo anche di organizzare un sistema di prestiti per gli studenti il cui rimborso dipende dal reddito. Si tratta di una cosa molto simile al cosiddetto “prestito d’onore” proposto dall’ex Ministro Gelmini. Ma l’Ocse punta il dito anche sul sistema valutativo dell’istruzione italiana dichiarandosi favorevole al potenziamento di nuovi sistemi di valutazione dell’istruzione scolastica secondaria.
Lo scopo finale dell’Ocse è quello di ridurre ulteriormente l’accesso all’istruzione terziaria e di renderlo possibile soltanto ai pochi studenti meritevoli di accedere all’Università. Questo sistema di valutazione dovrà fondare le proprie basi sull’esito delle prove Invalsi proponendo di introdurre tali prove anche a livello dell’esame finale di maturità.
Ad infierire ancora sul sistema scolastico italiano, l’Ocse sottolinea gli scarsi risultati ottenuti in relazione alle elevate spese, senza però menzionare i tagli alla scuola (8,5 miliardi di euro) e all’Università (960 milioni di euro).
Alla luce di questi tagli va da se che nuove entrate vanno reperite con un aumento delle tasse. Infatti, le tasse universitarie sono già aumentate nel 50% degli atenei italiani. E questo trend rischia di proseguire per l’anno accademico 2013-2014. Alcuni atenei (circa 20) sono a rischio di bancarotta.
Insomma, la sopravvivenza del sistema scolastico e universitario italiano sembra ancora una volta sulle spalle dei cittadini. Alla luce delle politiche nazionali ed europee l’aumento delle tasse è una via irrinunciabile.
Per quanto riguarda un discorso più generale sull’economia italiana, il rapporto Ocse supporta una più feroce lotta all’evasione fiscale pur ammettendo che le difficoltà in tal senso sono molte perché derivano da più fattori. Bacchettata, invece, alle proposte elettorali di Berlusconi sui cosiddetti condoni tombali che danno un segnale molto negativo allo sviluppo economico. La ricetta, quindi, individuata dall’Ocse è favorire la flessibilità e la precarizzazione del posto di lavoro, aumentare i costi dell’istruzione e, più in generale, trasferire l’indebitamento pubblico all’indebitamento individuale.
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