Studenti e scuola: la marcia dei 50mila – Le foto dalle varie piazza

La pioggia non ha fermato gli studenti italiani. Oltre 50.000 studenti per 90 cortei in tutta Italia, numeri che segnano uno straordinario ritorno della mobilitazione degli studenti. Del resto i tagli di questi anni, la proposta di legge Aprea, l’aumento delle tasse nelle Università, il contributo volontario nelle scuole, la dequalificazione dei luoghi della formazione, obbliga quasi gli studenti di tutta Italia a non tacere, a lottare per invertire la direzione delle politiche di questo Governo.

Ancora una volta sono gli studenti a prendere parola, gli studenti che vengono spesso dimenticati e troppe volte strumentalizzati. Oggi, invece, hanno dato una dimostrazione di carattere, di forza. Un’intera generazione che dice “No alla precarietà, No alla svendita delle scuole e delle università pubbliche”. Oltre 10.000 studenti a Roma, 5000 a Napoli, Bari, Milano, Torino, migliaia a Genova, Cosenza, Trieste, Pisa, Siena l’Aquila, Salerno, Caserta, Catania, Siracusa per chiedere l’immediato ritiro del pdl 953, ex Aprea, una legge quadro sul diritto allo studio, il ritiro dei decreti del ddl Gelmini. E’ questo il modo degli studenti di riprendersi il futuro: mettere in piazza idee e contenuti, lottare per costruire una scuola e un’università diversa, pubblica e di qualità, ma soprattutto accessibile a tutti.

La giornata si è caratterizzata con diverse azioni; la più emblematica, quella delle carote in piazza a Torino e a Roma contro la retorica del Ministro Profumo, che in questi giorni aveva dichiarato che serve il bastone e la carota per educare il Paese, molto più spesso il bastone. Gli studenti in questi anni – dichiara Roberto Campanelli Coordinatore Nazionale dell’Unione degli Studenti – hanno ricevuto solo bastoni, se vogliamo usare le parole del Ministro Profumo. Non sono bastoni, infatti, i tagli alla scuola, il voto di condotta, la dequalificazione dell’istruzione pubblica? Siamo scesi in piazza portando le carote, per testimoniare l’assenza di politiche vere per la scuola. Siamo in piazza perchè vogliamo una scuola pubblica e di qualità per tutti.

Anche gli Universitari hanno affollato le piazze di oggi. La nostra protesta – esclama Luca Spadon Portavoce di Link Coordinamento Universitario – comincia da adesso. I prestiti d’onore, l’aumento delle tasse sono l’inizio di un modello di un’università che espelle gli studenti, anzichè portarli a fine del loro percorso accademico. Questa è l’università d’elites, fatta di prestiti da chiedere alle banche, senza borse di studio, è un’università che impoverisce il Paese e acuisce la crisi. Non ci fermeremo finchè non l’avremo cambiata.

Le mobilitazioni non si fermano oggi. Annunciate per le prossime settimane ancora iniziative sui territori. In allegato le foto principale di Napoli, Roma e Milano. I cortei proseguono nelle città dove sono prevista ancora azioni di forte visibilità. Per info seguire la diretta twitter hastag #12ott

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