I sindacati lombardi all’attacco: “maglia nera della scuola”

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Il Consiglio di stato respinge il ricorso del Miur che chiedeva la sospensione di una sentenza del Tar Lombardia che aveva giudicato illegittimo il concorso dei presidi. Si tornerà a riparlarne il prossimo 30 novembre, ma l’ordinanza che boccia il Miur lascia poche speranze ai 355 candidati a dirigere una scuola che avevano superato il concorso. Così in Lombardia l’anno scolastico vedrà complessivamente oltre 500 istituti scolastici (in pratica la metà di quelli esistenti) senza preside.

Una vicenda nata male sin dall’inizio, e finita peggio: non solo per il difetto formale delle buste che dovevano coprire l’identità dei candidati che in realtà erano trasparenti, quindi negando l’anonimato delle prove, ma anche perché è mancato un altro fondamentale criterio di regolarità: la presenza di tutti i commissari al momento della correzione dei compiti. Come si documenta nelle memorie dei ricorrenti (un centinaio), raramente le commissioni erano al completo. Addirittura, si legge nella memoria, lo stesso presidente risultava in cattedra a Bergamo mentre si davano i giudizi ai candidati.

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