Quando si intraprende un regolare rapporto sessuale ed entro 24 mesi, nessuna gravidanza, viene indicato come sterilità. Normalmente, la probabilità di gravidanza è circa il 30% per ciclo.
Generalmente si ricorre a tecniche d’induzione farmacologica dell’ovulazione e alla somministrazione di HCG (farmaco che induce l’ovulazione), ciò consente di stabilire con esattezza il momento in cui si deve attuare l’inseminazione artificiale, circa 30-36 ore dopo la somministrazione del farmaco. La complicanza più temibile, ma molto rara, è il rischio di indurre un’infezione uterina o peritoneale. Un’altra complicanza è l’insorgenza di contrazioni uterine durante l’inoculazione del seme, legata alla presenza di prostaglandine nel liquido seminale, soprattutto se questo non è adeguatamente preparato.
L’incidenza di aborti precoci non è aumentata rispetto alla popolazione generale.
Il trattamento di fertilità di solito viene eseguito dopo una scala.
• Fase 1: Medici considerano l’utilizzo di ultrasuoni e le misurazioni ormonali, se e quando si verifica l’ovulazione. Negli uomini, gli spermatozoi vengono analizzati per la loro entità e il loro movimento.
• Fase 2: Ora sta cercando di normalizzare la funzione ovarica intralciato con il trattamento ormonale. Allo stesso tempo, è possibile iniettare gli spermatozoi direttamente nell’utero (inseminazione intrauterina).
• Fase 3: Se la terapia ormonale e l’iniezione dello sperma non hanno successo, vengono eseguite una fecondazione in provetta (fecondazione in vitro, poco IVF) o iniezione intracitoplasmatica dello spermatozoo (ICSI).
Quali sono le possibilità di successo?
Le tecniche di fecondazione artificiale sono talmente avanzate che le possibilità di gravidanza nelle donne fino a metà degli anni ’30 a circa il 30%.
Quali sono i rischi?
In linea di massima ci sono tre rischi:
• la terapia di sostituzione ormonale può causare effetti indesiderati, come ad esempio una formazione di cisti.
• Raramente si giunge alla generazione di uova con lesioni ai vasi intestinali o di sangue.
• Il rischio di malformazioni congenite (come ad esempio difetti cardiaci, malformazioni renali) è leggermente aumentata.