Antonella Guzzi – insegnante all’Istituto Tecnico Commerciale “Grimaldi – Pacioli “ di Catanzaro
Qual è stato il tuo percorso di studio e poi quello professionale che ti ha portato a insegnare nella scuola pubblica?
Maturità Scientifica nel 1983 a Catanzaro
– Laurea in Economia e Commercio(110 e lode) Università degli studi di Messina nel luglio 1988
Domande di incarico e supplenza (senza sperarci troppo) C/O provveditorato agli studi di Vercelli
Ottobre 1988 – Primo incarico nella scuola pubblica a Varallo Sesia.
Pensavo fosse una breve esperienza e invece ho scoperto che insegnare mi piaceva molto e mi sono impegnata perché diventasse il lavoro della vita.
incarichi annuali fino al 1991 sempre in Piemonte.
Concorso pubblico x esami e titoli nella scuola (D.M 23/03/1990) superato brillantemente (N. 1 nella graduatoria provinciale). In ruolo dal 1/9/1992 in Calabria.
– Formazione e studio costante anche per l’abilitazione e la libera professione (iscritta all’albo dei dott. commercialisti di Catanzaro e nel registro dei revisori contabili dopo aver superato gli esami di abilitazione previsti dalla normativa vigente).
Ci dici dove insegni, con quale ruolo e com’è la situazione scolastica nella provincia dove lavori?
Docente di scuola secondaria superiore negli Istituti Tecnici impoveriti dai continui tagli alle risorse e alle ore studio degli ultimi anni.
La mia attuale sede di titolarità è l’istituto tecnico commerciale “Gramaldi – Pacioli “ di Catanzaro.
La situazione scolastica della provincia è difficile e drammatica. Il sistema scuola è stato oggetto di dimensionamento e molti istituti hanno perso l’autonomia con conseguente disordine e precarietà nell’ambiente. La mia Scuola di titolarità ha avuto due diversi dimensionamenti. Il primo pochi anni fa (una strana fusione tra istituto tecnico commerciale e istituto professionale) e dopo anni scolastici di disordine dal punto di vista amministrativo e didattico, da quest’anno stiamo vivendo un nuovo dimensionamento. Fusione di tutti gli ITC della città. Unica scuola e tre diverse sedi distanti diversi tra loro. Nuova riorganizzazione degli uffici e nuovo anno scolastico nel disordine.
Cosa è cambiato nella tua scuola con la riforma Gelmini?
Gli Istituti tecnici sono stati oggetto della riforma della ex Ministra. Allo stato attuale gli unici effetti tangibili sono stati un taglio scellerato delle ore studio con conseguente perdita di cattedre per gli insegnanti e un affollamento delle prime classi con inevitabile peggioramento della qualità dell’insegnamento. Molti docenti dopo tanti anni di ruolo sono stati dichiarati perdenti posto con tutto ciò che ne consegue (attualmente in servizio su altre scuole anche su più sedi o a disposizione senza cattedra, per alcuni l’inserimento nelle graduatorie DOP).
Sono state condotte delle forme di proteste riguardo la Legge Gelmini e con quali risultati? Oggi con il Governo Monti cosa è cambiato?
Non ho visto forme di protesta tangibili a parte qualche giornata di sciopero di pochi docenti, e delle riunioni sindacali con la categoria inferocita. I sindacati della scuola in questi anni sono stati complici spettatori dello scempio nella scuola pubblica italiana.
Oggi con il Governo Monti si assiste a rabbia e rassegnazione, soprattutto per la situazione previdenziale e pensionistica che si comincia a delineare nella sua drammaticità.
I colleghi rimasti fuori dall’insegnamento come si sono riciclati nel mondo lavorativo? Com’è il tessuto lavorativo in quella zona?
I precari sono un numero elevatissimo e purtroppo in Calabria non è facile il riciclaggio delle professionalità. Molte colleghi dopo tanti anni di incarichi annuali non stanno insegnando e vivono situazioni di grave e comprensibile disagio. La situazione della mia zona dal punto di vista lavorativo è drammatica e il livello di disoccupazione è altissimo.
Quali mezzi usi per andare al lavoro, quanto tempo ti occorre e con quali costi?
Uso esclusivamente l’auto personale, faccio circa 30 km di strada di circuito urbano ogni giorno e a seconda dei periodi (riunioni pomeridiane, corsi di recupero studenti, corsi di aggiornamento) anche due. Considerato il prezzo della benzina i costi sono elevati. Tengo a precisare che l’uso del mezzo proprio non è una libera scelta ma una scelta obbligata poiché l’organizzazione del trasporto pubblico locale del comune in cui vivo e gli orari di servizio non sono conciliabili (ma questa è un’altra storia).
Ci puoi dire com’è composta la tua giornata tipo?
Alle ore 8.00 già in classe dal lunedì al venerdì. Mattinata a scuola e spesso anche il pomeriggio per attività varie.
Nelle ore non vissute a scuola esercito la libera professione di Commercialista. Attività che metto a disposizione dei colleghi docenti iscritti alla Gilda degli insegnanti (naturalmente a titolo gratuito per lo spirito missionario che qualifica la categoria docente). Sono iscritta da tanti anni alla Gilda perché è un’organizzazione autonoma di professionisti della scuola non politicizzata ed offro il servizio di assistenza fiscale agli iscritti.
Naturalmente salti mortali per conciliare anche la famiglia.
Quali hobby o passioni riesci a coltivare?
Purtroppo il tempo è tiranno, mantengo ancora la lettura x piacere e per lavoro (per fortuna dormo poco), qualche viaggio e un po’ di sport.
Che uso fai di internet e dei social network?
Internet lo uso quotidianamente. Il lavoro e la comunicazione sono totalmente dipendenti dalla rete. I social network li uso solo per relax ma scopro tanti riferimenti utili per la professione.
Ci indichi i progetti più interessanti realizzati da te o dai tuoi colleghi nella tua scuola e che vuoi condividere con gli altri?
Fino a pochi anni fa ero molto attiva nelle attività extracurriculari e mi sono misurata in molti progetti che ritenevo utili alla crescita degli allievi e del contesto socio economico del nostro territorio (alternanza scuola lavoro, imprenditoria giovanile, legalità). La situazione di precarietà e di disagio degli ultimi anni mi hanno portata a non avere più l’energia giusta. Conservo quella che mi resta per fare il mio dovere in classe con gli allievi.
Ci indichi, per punti, quello che secondo te si potrebbe fare da subito, a costi bassissimi o a costo zero, nella scuola italiana per migliorarla?
Revisione dei programmi di tutte le discipline (la riforma ha tagliato le ore ma non ha evidenziato quale parte del programma non è più importante)
Social network interno alle scuole per uso didattico (si potrebbero organizzare sportelli didattici e attività di sostegno agli studenti ed evitare corsi pomeridiani che non danno risultati e sono uno spreco di risorse).
Studenti provvisti di pc personale o tablet e libri di testo esclusivamente on line. Sarebbe una bella sfida per la nostra scuola, in alcuni paesi è già avviata la strada (si veda in Corea). Una “tavoletta” che diventa libro, quaderno e banca dati, con un clic sulla piattaforma di istituto. I nostri ragazzi “nativi digitali” gradirebbero se al posto della lavagna avessero la seconda generazione di schermi interattivi multimediali e Wi fi in tutto l’istituto per attingere agli iper-testi, video e altro ancora. Naturalmente senza concessioni allo stupidario che prolifera su blog e social network: solo per studiare!
Dotazione capillare di lavagne interattive e loro reale utilizzo (molte sono già a disposizione nelle scuole, ma il reale utilizzo passa attraverso una reale formazione del personale e non attraverso la buona volontà di pochi. La buona volontà purtroppo con il tempo si perde).