GIORNATE EUROPEE DEL PATRIMONIO 2011: OLTRE 8.800 PRESENZE

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L’Assessore all’istruzione e cultura, Laurent Viérin, esprime soddisfazione per la grande partecipazione di pubblico alle iniziative organizzate in occasione delle “Giornate Europee del Patrimonio 2011” che si sono svolte sabato 24 e domenica 25 settembre, a cui l’Assessorato Istruzione e Cultura della Regione autonoma Valle d’Aosta ha aderito come ogni anno.

Promosse, su invito del Consiglio d’Europa, dal Ministero per le Attività e per i Beni Culturali, le “Giornate Europee del Patrimonio” hanno proposto la fruizione gratuita dei maggiori monumenti storici valdostani tra cui castelli, aree archeologiche e sedi espositive.

Questi i numeri delle proposte promosse dall’Assessorato Istruzione e Cultura che hanno registrato un totale di 8.878 presenze così ripartiti: 3.499 ingressi ai castelli di Sarriod de La Tour a Saint-Pierre, Sarre, Fénis, Issogne, Verrès, Castel Savoia a Gressoney-Saint-Jean, mentre 4.395 persone hanno visitato i siti archeologici del Teatro romano, Criptoportico forense, gli scavi di San Lorenzo, gli affreschi Ottoniani e il Chiostro di Sant’Orso e la Villa romana della Consolata. Infine, 1.034 persone hanno potuto apprezzare le mostre organizzate dall’Assessorato.

«I risultati significativi conseguiti dalle ‘Giornate Europee del Patrimonio’- dichiara l’Assessore Laurent Viérin – testimoniano il sempre grande interesse dei cittadini per il patrimonio storico e artistico valdostano.
La finalità di tali iniziative – prosegue l’Assessore – è di coinvolgere la comunità nel processo di tutela e di valorizzazione dei beni presenti sul territorio, cercando di far percepire il patrimonio culturale come patrimonio della comunità stessa e rendere fruibile nella maniera più ampia la totalità dei beni e l’immenso patrimonio archeologico e storico artistico della nostra Valle.
Il patrimonio culturale è infatti un elemento costitutivo dell’identità del luogo ed espressione della comunità che ci vive e la sua conoscenza è condizione essenziale per la sua salvaguardia. La cultura deve inoltre essere resa accessibile a tutti, divulgandola ai più e non riservandola a pochi».

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