Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa di Claudio Menga di FLC CGIL Bari sulle previsione tagli alla scuola per il prossimo anno.
Il governo, con pervicace ostinazione, incurante dei danni prodotti, è determinato a dar corso al taglio di ulteriori 19.700 docenti cui aggiungere i 14.170 posti di personale ATA già previsti dal famigerato, quanto sciagurato, piano triennale.
Al momento non siamo in grado di sapere se, anche per quest’anno, i rigurgiti leghisti, di cui è succube questo governo, convoglieranno il 40% dei tagli nelle sole quattro regioni meridionali, ma i segnali che giungono sono oltremodo sconfortanti perché già si parla, per la sola nostra regione, di 1800/1900 tagli agli organici dei docenti: praticamente il 10% dei tagli complessivi previsti a livello nazionale avrà corso in Puglia!
In tal caso,cos’accadrà nella nostra provincia? Al momento le incognite e le variabili sono numerose, ma possiamo provare a fare due conti sulla base di quanto accaduto nel precedente anno scolastico.
I tagli
Sui 1800 tagli a carico dell’organico docente pugliese alla provincia di Bari, che ha già il più alto rapporto di alunni per docente in Italia, toccherebbe una quota di tagli compresa tra 650 e 700 unità cui si aggiungerebbero i tagli nell’organico del personale ATA stimabile anche quest’anno in 400 unità circa: si tratterà di una vera e propria mattanza, ad arginare la quale poco conta se qualcuno va in pensione anziché essere licenziato:a risentirne sarà la qualità della scuola pubblica.
I pensionamenti
Ad oggi contiamo tra docenti ed ATA, rispettivamente, 2. 576 e 646 richieste di pensionamento IN Puglia di cui, presumibilmente, 850/900 docenti e 250 ATA circa nella provincia barese. Se è pur vero che i pensionamenti superano l’entità dei tagli, va purtroppo ricordato che il MIUR, a monte, ha già previsto una forte riduzione dell’organico con cui innalza il rapporto alunni/ classe, elimina i docenti specialisti di lingua inglese nelle primarie, sopprime il tempo prolungato nelle scuole medie e taglia il tempo pieno nelle primarie vanificando totalmente i vantaggi del forte ricorso al pensionamento, senza contare i soprannumerari. Per il terzo anno consecutivo la scuola pubblica meridionale, sarà complessivamente più povera di personale, di orario, di discipline e di opportunità per gli studenti costretti in aule sempre più simili ad un pollaio!
Le famiglie, le alunne e gli alunni
Qui, diffusamente, domina un senso d’incertezza ed ingovernabilità.
Basti pensare che le famiglie che hanno iscritto i propri figli alle prime classi della scuola primaria non sanno se la loro richiesta di tempo scuola sarà rispettata o meno così come le famiglie che hanno iscritto i propri figli alla scuola media non sanno se la loro richiesta di tempo prolungato sarà rispettata o meno. Accade poi che nell’istruzione professionale il MIUR abbia deciso, per il prossimo anno, la riduzione a 32 ore dei quadri orario settimanali delle III classi così come ha deciso la riduzione a 32 ore nelle quinte classi dell’ istruzione tecnica, le classi che affronteranno a giugno l’esame di stato! Tribola perfino il mondo dei licei visto che qui le Indicazioni Nazionali sono entrate in vigore, con contestata efficacia, solo il 29 dicembre scorso, ossia 3 mesi dopo l’inizio dell’anno scolastico!
E non è finita qui perché, nel frattempo, i docenti precari, a causa di una sentenza della corte costituzionale non sanno come e dove aggiornare la propria posizione nelle graduatorie provinciali, mentre i lavoratori delle imprese di pulizia protestano perché non vedranno rinnovati i contratti in scadenza!
Per questi motivi la FLC CGIL Bari proclama lo stato di agitazione del personale della scuola con l’ invito ad aderire allo sciopero del 25 marzo per respingere quest’ ulteriore e pesantissimo attacco alla qualità del sistema pubblico dell’istruzione.
CLAUDIO MENGA
FLC CGL BARI