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L’Albero Vagabondo: un’iniziativa di arte nel sociale contro lo sversamento dei rifiuti in montagna

 

L’ Albero Vagabondo  (www.alberovagabondo.it ) è una iniziativa dall’ Associazione culturale Giovanni Spiniello e nasce dalle esperienze di arte nel sociale che l’artista Giovanni Spiniello porta avanti fin dagli anni ’60 sulle aie dei contadini e nelle piazze dei piccoli paesi irpini. L’Albero Vagabondo è lo Spirito del Re Albero arrabbiato per il comportamento dei grandi che distruggono la montagna e sporcano la terra nella quale affonda le sue radici. Per questo motivo si stacca dai monti Picentini, dove è nato, e chiama i bambini a partecipare a delle grandi Feste del colore dell’Albero Vagabondo.

L’evento/intervento prevede una fase di partecipazione e concertazione, la creazione della mappa dei rifiuti ad opera delle scuole (i bambini vanno in montagna a fare le foto dei rifiuti nelle aree demaniali), l’arrivo dell’Albero Vagabondo che invita i bambini a disegnare la montagna così come la vorrebbero e, alla fine, l’ installazione dei disegni in montagna sui rifiuti. All’inizio del nuovo anno scolastico lo Spirito del Re Albero si trasforma in Albero Metamorfo e ritorna, ma solo se i grandi hanno pulito almeno un parte dei luoghi indicati dai bambini.

Il fenomeno dello sversamento dei rifiuti in montagna ( lancio del sacchetto e altre amenità)

L’iniziativa della Festa del Colore dell’Albero Vagabondo vuole evidenziare e rendere percepibile il fenomendo dello sversamento incontrollato dei rifiuti nei boschi irpini e campani attraverso il coinvolgimento dei bambini, dei genitori e l’appello alle organizzazioni e istituzioni. Si sversano rifiuti nei nostri boschi, torrenti, fiumi e campagne, ma anche lungo le strade periferiche e nei parchi urbani. Un problema, quello dei rifiuti in montagna, che ha tante cause: la mancanza di senso civico dei cittadini; l’inadeguatezza e l’inottemperanza dei centri di raccolta materiali in buona parte della Campania; le difficoltà nel conferimento dei rifiuti speciali (come i copertoni e secchi di vernici); le lacune della normativa nazionale in materia di sversamento dei rifiuti; lo sport molto in voga del “lancio del sacchetto”.

Gli irpini e in genere i campani praticano abitualmente il lancio del sacchetto. E’ uno sport particolarmente in voga da anni, in particolare da quando è stata introdotta la raccolta differenziata. In buona sostanza ci si allena anche quotidianamente per evitare il noioso lavoro della selezione dei rifiuti. Il sacchetto viene preparato alla buona, non ci si sofferma nei dettagli. Si riempie con tutto quello che capita: carta, plastica, ferro, pile, medicinali scaduti, umido e quant’altro. Praticamente non ci sono altre spese, il materiale di lancio è già bello che pronto. E’ un gioco economico, insomma. Ci sono poi dei volenterosi che provano a fare la differenziazione, però si dimenticano del giorno della raccolta della plastica, non ce la fanno a conservare il sacchetto per una settimana e si esercitano con quello, rientrando in quella categoria di praticanti chiamata “vorrei ma non posso”. Si sa la gente si arrangia come può, ma non rinuncia a praticare uno sport, di qualunque tipo esso sia. D’altronde la raccolta differenziata e il conferimento dei rifiuti speciali e pericolosi non è nemmeno una abitudine delle imprese e spesso è più semplice, o forse economico, abbandonare i rifiuti in montagna o altrove. Capita di imbattersi anche in questo tipo di atleti. Ce ne sono poi di altro tipo, anche di professionisti, ma la base più consistente di chi pratica questo sport – la massa critica – è formata dai cittadini comuni. Ecco perché l’Irpinia può a bene diritto ospitare le prime gare regionali, non foss’altro che per tutto lo spazio che abbiamo! Un vero e proprio poligono naturale.

La Favola dell’Albero

La Favola dello Spirito del Re Albero (disponibile sul sito www.alberovagabondo.it  e pubblicata in parte sul catalogo ufficiale 2009 del Giffoni Film Festival) viene distribuita ai bambini prima di andare a fare le foto in montagna. Nella favola lo Spirito del Re Albero si è arrabbiato e ha lasciato le sue montagne. Si è trasformato nell’Albero Vagabondo, fatto di rifiuti abbandonati alle sue radici e ha chiamato i bambini per giocare con i colori e lanciare un messaggio di speranza. Se i grandi puliranno allora tornerà e si trasformerà nell’Albero Metamorfo, formato da nidi di rondine, passiflora e tavole di castagno.

L’Albero Metamorfo

“Mentre l’Albero vagabondo” afferma Giovanni Spiniello “era una provocazione, un urlo di protesta nato per, da e con i rifiuti che i cittadini abbandonano, l’ Albero Metamorfo, invece, vuole essere un messaggio di speranza. E’ lo sguardo di un uomo venuto dal neolitico, un essere primitivo che si guarda intorno e si costruisce da solo con gli elementi della natura: rami di pino e di ulivo per capelli, vimini, nidi di rondine abbandonati per cappello, radici di edera sradicate dalla neve sono il suo corpo, tavole di castagno il busto, frutti di passiflora gli tengono compagnia e pigmenti naturali a colorargli occhi, naso e bocca. Una metamorfoggettografia, quindi, che riattualizza la mia fossilizzazione oggettuale degli anni ‘60”.

 

Le tappe del viaggio dell’Albero Vagabondo

L’Albero Vagabondo è ormai in viaggio da un po’: i tetti del centro storico di Avellino (25/12/2008), la prima festa a S. Stefano del Sole (6/06/09), l’arrivo a Cairano 7x per manifestare contro la Discarica sul Formicoso (22/06/09), l’incontro con la giuria dei piccoli di Giffoni Film Festival (13/07/09), il Metamorfo a S. Stefano del Sole (3/10/09), l’installazione sulla discarica di Difesa Grande ad Ariano Irpino (05/03/10), la Festa del Colore a Piano Salto, Forino (28/05/2010), la seconda Festa del Colore a Santo Stefano del Sole (10/06/10).

 

Scheda Giovanni Spiniello

Giovanni Spiniello (www.giovannispiniello.it ), operaio dell’arte, è uno scultore, pittore, incisore, illustratore, ceramista irpino, nato a Grottolella un po’ di tempo fa. Pur avendo partecipato alla Biennale di Venezia del 1968, alla Quadriennale di Roma del 1975, pur essendo stato segnalato Bolaffi da Enrico Crispolti nel 1978, preferisce restare nella sua Irpinia a disegnare liberamente e interagire con bambini e ragazzi che segue come insegnante e nelle sue installazioni di arte nel sociale dagli anni ‘60.

Nel 2008, insieme ai suoi due figli, fonda l’Associazione culturale Giovanni Spiniello che ha come scopo la promozione della sua opera, del suo metodo didattico e il rispetto, tutela e salvaguardia della sua terra, l’Irpinia. Due anni fa realizza l’Albero Vagabondo, iniziativa progettata da Virginiano Spiniello e realizzata come Associazione culturale per sollevare il problema dei rifiuti in montagna.

Info:

www.alberovagabondo.it

Facebook

http://www.facebook.com/#!/pages/LAlbero-Vagabondo/112601338781141?ref=ts

Email

info@giovannispiniello.it

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