L’ Istituto tecnico nautico, è una scuola secondaria di secondo grado, con un piano di studi di 5 anni suddiviso in Biennio propedeutico più un triennio di specializzazione. Al termine dei 5 anni e dopo aver superato l’esame di stato si consegue il diploma di Perito nautico diviso in Perito per il trasporto marittimo, Perito per gli apparati e gli impianti marittimi o Perito per le costruzioni navali.
Scopo di tutti gli Istituti Nautici è quello di formare i Comandanti e gli Ufficiali della Marina Mercantile.
Per Marina Mercantile si intende tutto l’insieme delle navi che hanno finalità commerciali o da diporto, quindi navi passeggeri, da carico, petroliere, gassiere, traghetti, panfili a motore e a vela, ecc.
Su ogni nave è presente un Comandante che si assume tutta e la più completa responsabilità della Navigazione, della Sicurezza a bordo, della buona conservazione del carico (merce o passeggeri che siano) e del rispetto delle leggi nazionali ed internazionali che regolano la vita e l’attività di una nave.
Affiancano il Comandante un certo numero di Ufficiali, tradizionalmente detti di “Coperta” (la coperta è il ponte principale di ogni nave) ai quali vengono affidate le più importanti mansioni di gestione della nave e della navigazione.
Comandante ed Ufficiali devono tutti possedere un diploma rilasciato da un Istituto Nautico per il corso di studi di Capitano di Lungo Corso.
Parallelamente agli Ufficiali di Coperta esistono gli Ufficiali di Macchina che hanno il compito della conduzione e manutenzione di tutti gli apparati meccanici ed elettrici della nave, in particolare dell’apparato motore principale.
A capo della sezione Macchina vi è Il Direttore di Macchina coadiuvato nelle varie mansioni da un gruppo di Ufficiali di Macchina i quali, tutti, devono avere conseguito il Diploma di Istituto Nautico per il corso di studi di Macchinista Navale.
Esiste una terza figura legata al mondo delle navi mercantili: il Costruttore Navale
Come è facile intuire egli è preposto allo progettazione e al disegno di una nave.
Questa figura non appartiene quindi al personale navigante e trova la sua collocazione professionale all’interno di cantieri navali o studi tecnici e di progettazione o in qualità di libero professionista.
la riduzione degli indirizzi finirà per penalizzare talune specializzazioni definite di “nicchia“ che male si inseriscono in uno degli 11 indirizzi, e gli istituti particolari come gli Istituti Nautici o gli Istituti Agrari ( che sono vere e proprie aziende agricole ). Non dimentichiamo che tutti gli istituti tecnici sono dotati di strumentazioni, aule e laboratori e sono meno in sofferenza rispetto altri tipi di istituti ed inoltre si sono formati all’interno dei territori con realtà produttive anche specifiche e, soprattutto con le sperimentazioni Brocca, hanno raggiunto una notevole capacità di adattamento alle trasformazioni in atto. Cioè gli istituti tecnici hanno seguito e a volte preceduto le realtà produttive territoriali, semmai è il “ mondo del lavoro “ che è in difficoltà a rapportarsi con la scuola e con le trasformazioni. È poi la domanda sorge spontanea, Ma il Ministro Gelmini sa che l’inglese è la lingua ufficiale dei mari e dei cieli? Al tecnico nautico, con la sua riforma, ha tagliato il monte ore d’inglese e ha eliminato la figura dell’insegnante madrelingua inglese di conversazione Inglese.