Con scuola secondaria di primo grado in Italia si intende il ciclo di istruzione che segue la scuola primaria e precede la scuola secondaria di secondo grado.
Questa denominazione è stata introdotta dalla riforma Moratti del 2003 in sostituzione della dicitura scuola media inferiore (nel linguaggio comune semplicemente scuola media).
La durata dei questo ciclo è di 3 anni, come già nei precedenti ordinamenti (per approfondire vedi: storia della scuola italiana).
Con l’elevamento dell’obbligo scolastico ai 18 anni attraverso il meccanismo del diritto-dovere all’istruzione ed alla formazione, la scuola secondaria di primo grado ha perso il suo ruolo di punto terminale del percorso formativo di base.
La scuola media inferiore era nata nel 1963 (legge 31 dicembre 1962, n. 1859, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 27 del 30 gennaio 1963) con l’unificazione delle scuole medie/ginnasi che davano accesso ai licei e delle scuole di avviamento professionale che davano accesso alle scuole tecnico/professionali. Da quel momento si è quindi parlato di Scuola media unificata.
L’orario settimanale della scuola secondaria di primo grado va, in media, da un minimo di 29 ore ad un massimo di 33 ore. In alcune scuole al posto delle ore possono essere usati i periodi di 50 minuti, quindi l’orario varia da un minimo di 35 periodi a un massimo di 38 periodi.
Le materie studiate alla scuola secondaria di primo grado sono (in media):
italiano, 5 ore settimanali;
educazione alla cittadinanza, 1 ora settimanale;
storia, 2 ore settimanali;
geografia, 1 ore settimanali;
matematica, 4 ore settimanali;
scienze, 2 ore settimanali;
tecnologia (ex educazione tecnica o applicazioni tecniche), 2 ore settimanali;
lingua inglese, 3 ore settimanali;
seconda lingua comunitaria, 2 ore settimanali;[2][3]
arte e immagine, 2 ore settimanali;
musica, 2 ore settimanali;
scienze motorie e sportive, 2 ore settimanali;
religione o attività alternativa, 1 ora alla settimana.
Inoltre lo studente e le famiglie possono scegliere fino ad un massimo di 4 ore di laboratori facoltativi che ogni scuola può proporre in base alle risorse di organico di cui dispone.
Con l’attuale organizzazione sono scomparse le precedenti (prima del 2003) sperimentazioni di tempo prolungato che permettevano un orario massimo di 36 ore effettive comprendenti anche momenti di compresenza di più insegnanti.
Recentemente si sperimenta un corso musicale nel quale vengono scelti gli alunni a numero chiuso con la facoltà di studiare uno strumento musicale per il quale, alla fine del ciclo, vi è un esame.