Riordinando vecchi armadi ,
aprendo cigolanti cassetti della casa materna ,
rinvengo oggetti ricoperti da una patina di vissuto
evocano un caleidoscopio di emozioni.
Rivivono volti imberbi ,
martoriati da mani titubanti ,
in attesa di geometriche, matematiche intuizioni .
Fogli quadrettati
in sofferente attesa di numeri intervallati da simboli
di complessità crescente , con il succedersi delle pagine ,
con il procedere dei programmi .
Fogli bianchi protocollo a righe
su cui stendere temi ,
fantasiosi resoconti di vacanze sempre uguali :
la presenza tra i banchi di un Salgari adolescente
avrebbe potuto arricchirli di una nota esotica…
Fogli scribacchiati qua e la , testimoni di tormenti ,
costellati di cicatrici intellettuali,
cosparsi di appunti , intrisi di inchiostro ;
bordi ripiegati su se stessi a formare orecchie ,sorde alle regole ,
lenzuola scostate su letti sfatti ,
evacuati d’impeto ,
al culmine di notti turbolente .
Diari scolastici ,
cartacei testimoni di compiti , note , doveri ,
precursori , agli occhi della coscienza ,
di future agende fitte d’impegni , di scritture contabili ,
al pari angosciose…
Vocabolari maestosi , pesanti tomi ,
incarnazione cartacea di mausolei
celebrativi di civiltà progenitrici ,
da consultare con un pizzico di religiosità ,di riverenza,
scorrendo le pagine con dita frettolose , tremolanti ,
sfogliando una carta velina la cui robustezza ,
unita alla sottile trasparenza, ancora mi sorprende ,
alla incessante ricerca del miracolo :
rinvenire la citazione presente nella ostica versione
tradotta testualmente .
Foglietti spiegazzati da mani furtive ,
recanti disperate richieste di aiuto a un compagno
veicolati , mimetizzati ,
all’interno di oggetti , i più disparati,
gravati di tragiche investiture ,
petizioni per un’ultima opportunità offerta di risollevare la media,
di raggiungere la sufficienza.
Cartoncini rettangolari , tesserini d’abbonamento settimanali
nobilitati a segnalibri , con un lato minore dentellato ,
un corpo martoriato ,
tecnicamente “obliterato” ,
un lasciapassare dal prezzo scontato ,
per un verde autobus , uno sferragliante tram numerato ,
disposti a traghettarci
lungo le giornaliere tappe di un percorso
a completare quel nostro corso .
Gomme bicolori , rosse e blu , dalla doppia valenza ,
correlata alla duplice consistenza :
morbida per stesure di approccio , in brutta , affidate alla matita ,
dura per stesure in bella con l’ardire del definito ,
affidate all’inchiostro .
Il vostro consumo evoca sofferti pentimenti ,
revisioni , ritrattazioni , completamenti
quanto i mozziconi di matite rossoblu,
votate a dirimere cromaticamente
il coesistere nello stesso testo
di peccati veniali e mortali
esortavano i “mea culpa”.
Oggetti familiari , carichi di valenze affettive ,
tutti vi raccolgo con la stessa emozione del viandante
sulla battigia all’alba ,
sorpreso dall’imbattersi in una bottiglia cullata dalla risacca ,
gelosa custode del proprio messaggio .
Fotografie ingiallite , foto di gruppo
per classi siglate da numeri e lettere ,etichette,
sezioni d’annata , DOC , millesimate
fitte di giovani visi , novelli mosti anelanti a figurare un giorno
su una rilegata carta dei vini .
Non stento a riconoscere tra quelli il tuo bel volto,
” Dolce compagna del primo banco “…
per Te consumerei ciò che resta di quel mozzicone di matita rossa ,
per scrivere , gettata via la gomma ,
l’ultima parte del tema della vita :
“ …e così vissero felici e contenti…!!!”
Quando l’incipit , tanto ora come allora,
candidamente e sinceramente recitava :
<< Viva la scuola !!! >>.
ERMANNO COTTINI
E’ NATO A TORINO IL 24 MARZO 1955 , DOVE VIVE E LAVORA ; LAUREATO IN MEDICINA & CHIRURGIA , SVOLGE ATTIVITA’ DI MEDICO DI FAMIGLIA DAL 1984
HA INSEGNATO PER ALCUNI ANNI MATERIE SCIENTIFICHE ALLE SUPERIORI ,
DA CIRCA CINQUE ANNI COLLABORA CON LA FACOLTA’ DI MEDICINA IN QUALITA’ DI TUTOR . SCRIVE POESIE E BREVI RACCONTI PER HOBBY.