“Non te ne andare mamma!…Ti prego…!Ti prego…! Non andare via! Non lasciarmi qua! Mamma…Mamma! Non te ne an…!… Mamma!!! Dove sei?!?
Non voglio piangere…Non voglio piangere…! Stringi i pugni Amin…non farti vedere piangere da questi bimbetti chiari e incomprensibili! Voglio andare a casa…dalla mia mamma! Non voglio stare a scuola, non voglio! Io voglio la mia mamma! E i miei fratelli…che parlano come me…!
Cosa vuole questa qui? E’ anche gentile…sembra gentile…ma non capisco cosa mi sta dicendo! Non voglio prenderti la mano signora! Io voglio solo la mia mamma! No…non lo voglio il palloncino…Io voglio la mia mamma! Mammaaa!!! No, non la voglio la caramella…e non voglio stare a scuola!
Non piangere Amin…non piangere…! Cos’ha da guardarmi quel bambino con gli occhiali? Vuoi un pugno, così la smetti di fissarmi, eh?!?
No, non voglio giocare con lei signora. Voglio solo stare solo, lontano da tutti… mi siederò là in quell’angolo e voglio essere lasciato in pace…!!!
Bella quella macchinina rossa! E coma sa farla correre quel bambino coi capelli gialli! Anche l’altro, quello più grande è proprio in gamba! Ha costruito una pista davvero bella! Mamma dove sei? Perché mi hai lasciato qui da solo? Non mi interessa la scuola e non ci voglio stare!!!
Guarda!!! Ci sono pure i camion! E gli aerei! Mi piacerebbe farne volare uno!…Così per gioco! Farlo volare per la sala, sopra i tavoli, sopra le teste della signora e dei bambini…magari fuori dalla finestra e su nel cielo…e sulle nuvole…e su…e su…lontano…lontano…per tornare al mio paese, dove c’è la nonna. Nonnaaa! Mammaaa! Non voglio stare qua!
Canta la signora!…Ma io non ho voglia di cantare!!! La canzoncina è bella…non ci capisco una parola…ma mi piace!!!
C’è una bimba là in fondo che mi fissa…ma non come l’antipatico con gli occhiali di prima…lei sembra triste…stringe un peluche rosso…un pesce..no, forse è un orso…o qualcosa di simile! Ha gli occhi lucidi…di pianto! Lo sapevo…lo sapevo…che di questo posto detto scuola non c’è da fidarsi! L’ha capito anche lei povera bambina!!! Mammaaa!!! Vieni a prendermi!!!
No, non voglio disegnare…non saprei neanche da che parte cominciare…e non voglio pennelli!!! Lasciami in pace signora! Sono inconsolabile! Voglio solo la mia mamma!!!”…
…“CIAO!” L’hai detto a me, bimba triste col peluche rosso? La parola Ciao la conosco sai?. Ma io non voglio parl…
”CIAO!” perché me lo ripeti bimba triste che ora non sembri più tanto triste? So cosa vuol dire Ciao!…è che io voglio la mia mamma e sono arrabbiato e ho paura della scuola…perché vengo da lontano, ho tre anni, non conosco nessuno e non capisco quello che dite! E allora non voglio parlare con ness…
“CIAO!” Ancora??? Beh, in fondo un Ciao te lo posso anche dire! Non vorrei che ridiventassi triste…! Mi dispiacerebbe veder sparire quel bel sorriso che ora rivolgi a me!
E allora CIAO!…
“GIOCHI CON ME?” Stavolta non ho capito quello che hai detto bambina, ma mi stai facendo vedere il tuo peluche e so che vuoi giocare con me.
Dammi la mano…
Ok…andiamo a giocare insieme…
Maria Rosaria Fonso nasce, vive e lavora ad Adria, in provincia di Rovigo. Da 30 anni insegna nella Scuola dell’Infanzia Statale, da 30 anni crede che i bambini di tutti i colori, di tutte le culture, di tutti gli ambienti di provenienza debbano stare insieme e crescere insieme per cogliere nello stare insieme il valore della propria unicità e di quella degli altri.