Di Menna (UIL Scuola) : la scuola non può essere un ‘graduatorificio permanente’

 

Via: www.uil.it/uilscuola

Quella dei precari è una emergenza da risolvere rapidamente
Di Menna: la scuola non può essere un graduatorificio permanente
Servono qualità, continuità e stabilità

La Uil sollecita un decreto per le immissioni in ruolo
e un emendamento al decreto anti-crisi
che preveda una indennità di lavoro per i 16 mila precari che rischiano di rimanere senza incarico.

Un decreto per le immissioni in ruolo e una indennità di lavoro per i precari che rischiano di rimanere senza incarico il prossimo anno scolastico: sono le richieste che la Uil Scuola rivolge al Governo. Due misure urgenti per dare qualità, continuità e stabilità alla scuola.

La previsione di una indennità di lavoro (con risorse statali, fondi Inps e risorse derivanti da intese con le Regioni) per sostenere il reddito e la permanenza al lavoro dei circa 16 mila precari – docenti e Ata – con contratto annuale, è contenuta in una bozza di decreto, presentata dal Miur ai sindacati.

Un provvedimento che – spiega Massimo Di Menna, segretario generale della Uil Scuola – deve essere inserito nel maxi-emendamento che il governo si accinge a presentare.

E’ una emergenza che va risolta adesso – aggiunge – le decisioni per il prossimo anno vanno prese ora, perché a settembre queste persone, che per anni hanno lavorato nella scuola, rischiano di non avere più né lavoro, né reddito, mentre mantenendo – così come nelle previsioni del provvedimento – la titolarità e la validità giuridica del servizio, la continuità nella retribuzione, il prossimo anno, considerato il turn over, potrebbero essere nuovamente reimpiegate stabilmente.


Il perdurare dell’assenza di tali provvedimenti determina la giusta protesta dei precari; come Uil ne sosteniamo le ragioni.

Oggi, definiti gli organici a livello regionale, si può conoscere l’esatto numero delle persone coinvolte. Ogni regione è in grado di conoscere tali dati con precisione.
Si è in grado, cioè – rilancia Di Menna – di passare dai numeri alle persone nelle singole province.
Si possono quindi definire, non provvedimenti generici, ma interventi mirati per una ‘indennità di lavoro’ proprio per queste persone.
Lombardia, Marche, Puglia, Campania, Sardegna hanno già deliberato stanziamenti per tale finalità e per arricchire la qualità della scuola nel loro territorio.

Nel medio periodo va individuato un sistema di stabilizzazione per garantire la continuità didattica e dei servizi complementari.

La scuola – commenta Di Menna – non può essere un ‘graduatorificio permanente’, servono soluzioni che consentano selezione e assunzione di giovani e bravi insegnanti.

Ad esempio, nel Nord – continua – ci sono graduatorie esaurite, soprattutto nelle materie scientifiche. Questo apre a nuove assunzioni, ad immissioni per giovani insegnanti.

L’attribuzione di incarichi pluriennali potrebbe evitare anche situazioni di contenzioso, così come accaduto a Viterbo, dove il tribunale ordinario, su ricorso promosso dalla Uil Scuola, ha ordinato all’amministrazione di pagare il risarcimento dei danni ai precari.

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